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Sono 14 i milioni di metri cubi contenuti e transitati per la cassa di espansione del Panaro nell'ultima fase di piena.
Una piena giudicata 'rilevante' dal responsabile dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile Rita Nicolini nel corso del vertice organizzato questa mattina presso il Centro Unico di Protezione Civile di Marzaglia, sede da venerdì del COC (Comitato Operativo Comunale), attivato in occasione dell'ultima emergenza. Presenti, oltre i vertici regionali e locali della Protezione Civile, Prefetto, Sindaco e Presidente della Provincia. Per fare il punto sulla piena, sui danni provocati, sulle criticità del sistema idrografico della provincia che due giorni senza eccessi di precipitazioni piovose che hanno sciolto anche in quota parte della neve caduta, si sono manifestate in tutta la loro evidenza. Criticità note, quelle di Campogalliano, e quelle delle casse di espansione del Secchia.
Meno note, ma adesso molto chiare quelle del fitto reticolo su cui si scarica, o viene caricato, dai fiumi Secchia e Panaro. In questa emergenza, è stato soprattutto quest'ultimo a rappresentare, insieme al Secchia solitamente sorvegliato speciale, motivo di preoccupazione. 'Il Panaro ha registrato una piena molto importante che da tanti anni non si presentava e che ha impattato sia sulla cassa di espansione sia, con i propri rigurgiti, sul torrente Tiepido, così come sul Grizzaga. Su questo reticolato minore l'impatto è stato molto più rilevante di quello che abbiamo visto in altre situazioni di piena. In più, in questa ultima emergena, abbiamo avuto due piene concomitanti sul Secchia e sul Panaro che hanno avuto origine già dalla montagna dove si erano da subito registrate grosse portate e situazioni di allerta sul torrenti Fellicarolo, Ospitale, Dolo e Dragone e Scoltenna.
Anche sotto il profilo del monitoraggio e del controllo è stata una situazione molto complessa da gestire'
Una emergenza che ha quindi investito, dal venerdì, l'intero sistema idrografico modenese che ancora una volta ha mostrato, nonostante gli interventi di potenziamento, tutta la sua vulnerabilità.
'Una vulnerabilità a cui gli interventi già programmati, in parte ultimati ed in parte in corso, dovrebbe ridurre. Dalle arginature del Secchia e Panaro alla cassa di espansione sul naviglio a quella sul Panaro all'altezza del parco di Marano e Vignola, sul torrente Fossa e sul torrente Tiepido. Sono stati impegnati 110 milioni di euro. La cassa di espansione del Panaro è già stata oggetto di importanti interventi che l'hanno resa anche moderna nel sistema di paratie. Questa oggi costituisce una vera e propria risorsa per Modena. Per la cassa del Secchia le cose sono diverse. E' stata progettata per sostenere piene con un tempo di ritorno tale da rendere necessario un suo potenziamento. In questo caso è in corso una riprogettazione della cassa, per consentirne un ampliamento ed un miglioramento tecnologico'
Redazione Pressa
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