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Transomofobia, il centro sinistra si divide, testo di legge rinviato
La Pressa
Critiche da sinistra al PD sull'emendamento Boschini-Paruolo votato dal centro-destra. Esulta Fratelli d'Italia, mentre il M5S chiede il ritorno al testo base
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La commissione in Regione sulla legge anti-discriminazione si e' chiusa con un rinvio: nessun voto dunque ne' sul testo da portare poi in Assemblea legislativa per il voto finale ne' sul discusso emendamento Pd, firmato da Giuseppe Boschini, Giuseppe Paruolo e altri cinque consiglieri regionali dem. Ma il fatto che non si sia andati avanti con il voto e' un 'passo avanti' per il capogruppo di Sinistra Italiana Igor Taruffi.
'Oggi in commissione- spiega alla 'Dire'- hanno trovato conferma tutti i motivi della nostra contrarieta' agli emendamenti presentati dai colleghi del Pd, in particolare quello a firma Paruolo-Boschini sulla maternita' surrogata poi sottoscritto dalla Lega e da tutto il resto del centrodestra'.
Votando quell'emendamento, afferma ancora Taruffi, 'si sarebbe davvero compromessa una legge che invece riteniamo rispondere a problemi reali e sentiti e che vogliamo approvare quanto prima.
Ma non vogliamo approvare una legge purchessia.
Vogliamo una buona legge, per questo abbiamo chiesto di togliere dal tavolo emendamenti come quello dei colleghi Paruolo-Boschini'. In questo senso oggi, conclude l'esponente Si, 'e' stato fatto un passo avanti. Ora si tratta di trovare un vero punto d'equilibrio sul tema capace di tenere unito tutto il centro-sinistra senza offrire sponde o sbandamenti verso una destra cosi' retriva, e passare rapidamente all'approvazione della legge'.
Il centro destra firma l'emendamento Boschini, disorienta il PD e canta vittoria
'Per noi è una grande vittoria', dichiarano in coro i consiglieri Facci (Mov. sovranista), Galli (Forza Italia), Marchetti (Lega) e Tagliaferri (Fratelli d'Italia), che hanno aderito ai due emendamenti a firma Paruolo/Boschini apponendovi la propria firma, così disorientando il PD ed i suoi cespugli.
'Dopo avere ottenuto, anche in virtù del convegno organizzato per giovedì pomeriggio proprio in Regione, il consistente ridimensionamento del progetto di legge - dal quale è stato espunto il termine 'omotransnegatività', nonchè il riferimento a comportamenti anche solo potenzialmente negativi - abbiamo messo in luce le evidenti contraddizioni e forzature all'interno della maggioranza, nonchè la strumentalità di questo progetto di legge, pensato unicamente per soddisfare i desiderata delle comunità LGBTI.
Il rinvio della votazione sull'articolato permette oggi al PD ed ai suoi alleati di procrastinare il confronto interno su un tema di enorme importanza quale quello della maternità surrogata - alla quale. con tutta evidenza, guarda con favore la componente più estrema del centrosinistra - ma non impedisce di evidenziare i gravi contrasti che attraversano la maggioranza che sostiene Bonaccini su questi temi, e sulle quali il centro sinistra rischia di impantanarsi definitivamente.
Invitiamo il Presidente Bonaccini ad intervenire con urgenza per interrompere l'iter amministrativo di questo progetto di legge - che, ridimensionato dai 23 emendamenti presentati proprio dalla relatrice di maggioranza, si appalesa oggi in tutta la sua inutilità e strumentalità - anche per evitare alla sua maggioranza l'ennesimo passo falso'.
Il M5S chiede un passo indietro alla maggioranza e di tornare al testo originario
“Visto lo stallo totale in cui è piombata la legge regionale sull’omotransfobia, a causa della guerra tra le diverse fazioni interne al PD, crediamo che non ci sia più tempo da perdere. L’Emilia-Romagna ha bisogno di una legge che affermi i diritti della comunità Lgbt e combatta le discriminazioni. Per questo siamo disponibili a votare il testo proposto dalla maggioranza se da parte loro c’è la volontà di fare un passo indietro sugli emendamenti proposti che ne minano l’efficacia dall’interno, stravolgendolo in più parti”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo la conclusione della seduta della Commissione parità in cui si sta analizzando il progetto di legge sull’omotransfobia. “Gli emendamenti presentati da una parte del PD e dalle forze di destra stanno cambiando radicalmente il senso di una legge che aveva visto la partecipazione attiva anche dei Comuni – aggiunge Silvia Piccinini - Quello che non si capisce, infatti, è perché per difendere un diritto e combattere le discriminazioni si debba spostare l’attenzione su altre questioni, importanti e delicate, che meriterebbero di essere affrontate nel merito, con un dibattito più ampio e alto, e non giocando a un deprimente risiko politico tutto interno ai dem.
Ecco perché la nostra posizione, che abbiamo espresso anche oggi in Commissione, è chiara e netta: se si ritorna al testo originario il MoVimento 5 Stelle voterà questa legge. Il PD decida quindi cosa vuole fare.
Redazione Pressa
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