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“Il tasso di effetti collaterali osservato nei bambini tra 5 e 11 anni, nei Paesi in cui sono già state effettuate milioni di vaccinazioni, è inferiore rispetto alla fascia d’età sopra ai 12 anni. Perfino l’effetto della miocardite in questa fascia d’età, dopo due dosi di vaccino, è inferiore rispetto a quello osservato nelle fasce d’età più elevate. La miocardite è 45 volte più frequente per l’infezione rispetto alla doppia dose di vaccino”. A dirlo è stata ieri Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria, alla vigilia della campagna di vaccinazione dei bimbi tra i 5 e gli 11 anni.
Eppure, nonostante le rassicurazioni delle istituzioni, sono tante le famiglie che vivono questa scelta con angoscia. In base agli ultimi sondaggi sono circa la metà i genitori italiani contrari alla vaccinazione dei bambini sotto i 12 anni.
“Gli emiliano-romagnoli hanno avuto da subito grande fiducia nel vaccino, e confidiamo che la abbiano anche per quanto riguarda i loro figli - ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Siamo consapevoli però che quando si parla dei più piccoli le preoccupazioni sono sempre maggiori. E’ giusto quindi fugare ogni dubbio e lasciare la parola ai medici, a partire dai pediatri che più di ogni altro hanno un contatto diretto e costante con i bambini e i genitori, e che proprio per il ruolo fiduciario che rivestono possono essere determinanti nella scelta. Vaccinarsi è un bene, anche per i più piccoli, ma è importante continuare a informare e a spiegare per allontanare le paure e convincere gli indecisi”.
I medici e scienziati che dicono no
Tanti, del resto, i dubbiosi, anche tra i medici che da sempre sostengono la campagna vaccinale.
“Il punto è sempre il calcolo tra rischi e benefici - ha spiegato poche settimane fa a Libero Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive -. Qualsiasi farmaco può dare effetti collaterali, la strategia corretta è evitare il rischio quando, anche se basso, non è indispensabile. Se un bambino ha già di suo delle altre patologie gravi, conviene vaccinarlo, per proteggerlo da un virus che, associato ad altre malattie, può rivelarsi grave. Se invece è sano, non vedo necessità di vaccinarlo. Almeno data la situazione odierna”.
Foto Dire
Redazione Pressa
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