'Contagi in calo ma non abbastanza, e i vaccini promessi non arrivano'
Sono 382 ogni 100.000 abitanti i contagi. Dovrebbero scendere sotto i 250. Vaccini insufficienti anche per obiettivi di marzo. Su aprile, previsioni impossibili
E' un quadro che, anche grazie all'arrivo della stagione più calda, offre barlumi di ottimismo ma pieno di incertezze, soprattutto per l'avanzamento della campagna vaccinale, quello tracciato dal Direttore Generale dell'Ausl di Modena Antonio Brambilla nel periodico aggiornamento sull'andamento dell'epidemia e delle misure per constrarla. 'Sul fronte del piano vaccinale in provincia di Modena, basta pensare che il milione di dosi Pfizer annunciati dal governo si traducono in ben poco a livello territoriale. Per Modena e provincia, in 12.500 dosi di vaccino. Che, per rendere l'idea, bastano solo per somministrare la prima dose ad una parte dei 40.000 soggetti vulnerabili che di dosi, per essere immunizzati, ne hanno bisogno di 80.000'. E se per Pfizer, pur con numeri insufficienti, è possibile fare una previsione, è totale incertezza per gli altri vaccini. Al punto che non è possibile fare previsioni e porre degli obiettivi per aprile. Astrazeca sta rifornendo al 20% del previsto, mentre per il Johnson&Johnson si parla di fine aprile/inizio maggio. Insomma ad oggi il problema non è trovare nuovi spazi per vaccinare e nuovi medici di famiglia disposti a farlo, ma l'assenza di vaccini. Al punto che la potenzialità di vaccinazioni giornaliere garantita dai centri vaccinali attualmente aperti a Modena e provincia, anche con orario prolungato (come quello di Modena fino a sera) risulta più che sufficiente. 'In questi ultimi due giorni sono state somministrate circa 3800 dosi, ci stiamo avvicinando all'obiettivo nazionale che per la provincia di Modena equivale a circa 5200 dosi inoculate al giorno' - specifica il Direttore Ausl. 'Obiettivo giornaliero che abbiamo forze e strutture per raggiungere. Il problema è che i vaccini non ci sono e soprattutto non sappiamo se ed in quali quantità arriveranno'
Poi c'è il capitolo delle mancate vaccinazioni anche in quelle categorie che già dovrebbero essere coperte. Come i sanitari dell'Ausl. In questo ambito uno su cinque non è vaccinato, ma a domanda il Direttore non è stato in grado di fornire oggi un dato che sarà divulgato appena si saranno completati gli accertamenti in corso da parte della medicina del lavoro sui singoli soggetti. In pratica non è ancora chiaro quanti soggetti, all'interno di questa percentuale ancora così alta di operatori non vaccinati, non si sono sottoposti al vaccino o perché incompatibili per ragioni fisiche, o perché già guariti dal Covid e per scelta. In pratica non è ancora possibile, almeno ufficialmente, stabilire quanti tra questi siano obiettori.
Sul fronte dei contagi e dei ricoveri continua lo spostamento della tendenza dei numeri maggiori verso la fascia di età compresa tra i 40 ed i 59 a conferma già di una prima efficacia data dai vaccini e da una maggiore protezione per la popolazione anziana. 'E a conferma - sottolinea Brambilla - della necessità di mantenere alto il livello delle misure restrittive in vigore'
Gi.Ga.
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Rapporto Ispra, in Emilia Romagna il maggior consumo di suolo annuale
Sabato, Modena di nuovo bloccata dalla Street Parade, lo sballo di strada, ora contro la guerra
Scontri al rave di Campogalliano, sfondato da auto e camper cordone di Polizia, ancora più di 1000 dentro l'area
Sfregiato e ripulito: l'ex Bugatti dopo il rave
Articoli Recenti
Polizia locale, sit-in a Bologna del Sulpl in occasione della Assemblea Anci
Trecento nuovi carabinieri in arrivo in Emilia Romagna, quaranta in provincia di Modena
Modena: in centro i mercatini natalizi tirolesi
Modena, Hera realizzerà un centro rifiuti a Ponte Alto: il Comune ha comprato il terreno per 403mila euro


