Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
“La mia vita è salva grazie alla professionalità, all'abnegazione e al coraggio di tutti quei medici e infermieri che mi hanno seguito nel lungo percorso di cura”. Andrea De Lisio, ricoverato per oltre 4 mesi in Terapia intensiva all' Ospedale di Parma per una polmonite bilaterale interstiziale da Covid-19, si è finalmente lasciato il virus alle spalle. Ripresa in mano la sua vita, Andrea riavvolge per un momento il nastro della sua esperienza di cura e torna oggi al Maggiore di Parma, insieme alla moglie Barbara, per ringraziare il personale medico e sanitario che lo ha assistito durante il suo lungo periodo trascorso in Ospedale.
“Sono stato ricoverato- racconta Andrea- in un momento in cui del virus nessuno ne sapeva molto e se oggi sono qua lo devo alla competenza e alla tenacia di chi lavora in questo Ospedale.
Questi reparti sono un fiore all'occhiello per la sanità italiana. Vorrei che arrivasse un messaggio di fiducia e di stima nei confronti di chi, spesso nell'ombra e con sacrifici altissimi, ci lavora e di rispetto delle norme anti-Covid dettate dalle nostre autorità. Parlando con mio fratello Gianluca, che lavora da tempo all'estero e purtroppo oggi non può essere con noi- prosegue Andrea-, ci siamo detti spesso che solo quando si è lontani dall'Italia si può apprezzare la nostra sanità che a costi pressoché irrisori offre un'assistenza che assolutamente non hai in altri paesi”.
Ed è stata proprio una lettera del fratello Gianluca inviata all'Ospedale di Parma ad accompagnare la visita di Andrea. “Vi scrivo perché mio fratello Andrea da marzo a settembre è stato ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Parma prima, e in un istituto riabilitativo poi.
Praticamente giudicato senza speranza è stato seguito dal reparto Covid della Terapia intensiva per quasi tre mesi, con inaspettato successo. Esistono strutture dove l’impossibile non esiste e io voglio farlo sapere”.
Entrato al Maggiore dal percorso dedicato allestito in Pronto soccorso il 19 marzo, dopo un primo trasferimento agli Infettivi, Andrea De Lisio ha avuto un lungo ricovero in Terapia intensiva dal 25 marzo al 12 giugno, per poi essere trasferito, fino al 13 luglio scorso, in terapia sub-intensiva respiratoria per il pieno recupero delle funzionalità polmonari e per avviare il percorso riabilitativo, terminato al Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato, Parma.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>