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'Da una attenta lettura dell'elaborato tecnico della ditta Unirecuperi per la realizzazione del cosiddetto “Parco tecnologico e Discarica di rifiuti speciali” nel bacino del Rio Vulpazza emerge l'ennesuma forte preoccupazione'. A intervenire nuovamente sul caso della discarica a Valsamoggia proprio nel giorno del 'no' ufficializzato dal Comune di Savignano, è l'associazione “Rio d’Orzo Vive”.
'Il bacino di rio Vulpazza, dati i suoi naturali movimenti di erosione, non si presta all’uso che se ne vorrebbe fare senza un preventivo intervento di consolidamento e nella documentazione di progetto si legge di una “Variante di recupero morfologico e ambientale della cava Buscadello”, sita a 500 metri dal suddetto bacino, che costituisce elemeno non trascurabile ai fini dell'allestimento del cantiere e i successivi adempimenti - afferma l'associazione -.
Si legge che è previsto spostare 500 tonellate di terreno argilloso, dal luogo previsto per la discarica, all’interno della cava Buscadello per permettere il successivo consolidamento del calanco di Rio Vulpazza'.
'Nella suddetta cava sono attualmente previste, come approvato dal comune di Valsamoggia con atto n° 16214 / 2017 in data 30 / 03 / 2017, solo le attività necessarie alla sistemazione finale del sito. È prevista a fine marzo 2021 la verifica di completamento degli interventi di recupero e piantumazione, verificati i quali, tale area entra a pieno titolo tra le Aree di Valore Naturale e ambientale (AVN), cioè area di protezione alla pari di parchi naturali nazionali e riserve naturali. La ditta Unirecuperi ha opzionato l’acquisto di cava Buscadello ai fini delle proprie necessità di movimentazione del terreno, proponendo una successiva rinaturalizzazione dell'intera area, adducendo che tale progetto non comporterà alcuna significativa modifica delle caratteristiche naturalistico ambientali, al punto da non rendere necessaria alcuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Le attività di accantieramento e movimentazione terra sono ipotizzati per tutti gli anni di utilizzo della discarica (circa 1 + 9), ma in realtà il lavoro principale di movimentazione terra sarà nei primi anni durante i quali l’impatto sulla viabilità di via Rio d'Orzo sarà enorme'.
'Lo spostamento dei terreni argillosi tra i due siti, oltre ai rifiuti pericolosi in ingresso (stimati in 600 Ton. al giorno), produrrebbe un traffico pesante non sopportabile per una via stretta e con fondo instabile come è via Rio d’Orzo. Le ruote dei mezzi di trasporto sporcherebbero enormemente di terra il manto stradale rendendolo scivoloso e pericoloso; il fango seccandosi produrrebbe una quantità di polveri sottili che renderebbero l’aria della stretta valle irrespirabile (senza contare la possibilità delle fibre di amianto libere in aria). Per queste ragioni segnaliamo l’inopportunità dell’utilizzo della Cava Buscadello, così come richiesto da Unirecuperi, e ritieniamo anche fonte di preoccupazione l'acquisizione di circa 28 ettari di terreni da parte di una ditta che gestisce 'in primis' lo stoccaggio di rifiuti. Invitiamo inoltre l'ufficio tecnico di Valsamoggia a prendere visione dell'esito della piantumazione che, forse auspicando altri usi della cava, non è stato seguito con diligenza dalla ditta preposta, e versa in pessime condizioni'.