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Donne schiave e vittime della tratta: nuovo boom nell'area nord

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Nell'area intorno all'ex mercato bestiame ed industriale nord torna ad aumentare la prostituzione di strada. Da Stato e regione altri 276 mila euro


Donne schiave e vittime della tratta: nuovo boom nell'area nord
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Donne straniere schiavizzate ed avviate alla prostituzione di strada, controllate a vista dai loro cosiddetti protettori, donne che rischiano la vita ogni sera. Ad un chilometro in linea d'aria dalla Ghirlandina. Vittime di chi ne ha gestito l'arrivo clandestino in Italia, di chi le ha avviate alla prostituzione, di chi le droga, le maltratta le minaccia per obbligarle a rimanere sulla strada ogni sera. Senza nome, senza volto, nella notte. Sole. Tante. In aumento. Via Finzi, via del Mercato, via Canaletto centro, così come nella zona industriale nord. Nell'area che doveva già vedere i primi risultati del piano periferie. Che in realtà non ci sono, e non ci saranno, sicuramente non a breve. Dove regna il degrado, lo stesso da anni, anzi in aumento, perché gli accessi nelle aree degradate riaperti a spot in campagna elettorale, hanno permesso ora un accesso più facile ad aree ed edifici abbandonati.

Aumentando, anziché riducendo, le possibilità di ingresso per senza fissa dimora, tossicodipendenti e prostitute.  Perché il degrado genera degrado e qui, da anni, la mafia nigeriana, trova terreno fertile. Riappropriandosi, con il mercato della prostituzione, anche di quelle fette di territorio e di quelle vie che per brevi periodi, da quando otto mesi fa l'attenzione anche del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza se ne era occupato, avevano registrato un calo del fenomeno. Un fenomeno da anni strutturato, non solo qui, al punto da predisporre, da anni, il progetto Oltre la strada che dal 1997 viene finanziato attraverso fondi regionali e statali, e che attraverso cooperative, associazioni, e soggetti del terzo settore punta ad intercettare e a fare uscire queste donne dallo sfruttamento che in diversi casi sfocia nella riduzione in schiavitù. Ricordiamo che Modena negli anni '90 fu la prima a vedere applicato questo genere di reato.


Anche quest'anno, per questo progetto, la  Regione Emilia-Romagna ha ricevuto un finanziamento complessivo di 1.705.600. Di questi 276 mila sono stati destinati al Comune di Modena, direttamente girati ai due soggetti facenti parte del Consorzio Solidarietà sociale ai quali è stata affidata direttamente la gestione del progetto: “A.ma – Marta e Maria - onlus” (Gruppo Ceis) e “Casa delle donne contro la violenza – Onlus”. Realtà finanziate rispettivamente con  198.750 euro  91.250 euro . Cifre importanti per una attività che, con l'obiettivo del contrasto alla tratta  e allo sfruttamento, si dovrebbe svolgere in queste azioni: 

 Formazione: Realizzazione di un percorso di formazione rivolto agli operatori a diretto contatto con il target finalizzato a conoscere i fenomeni migratori e a far emergere le potenziali vittime di tratta e di grave sfruttamento
• Supervisione: Strutturazione di un percorso di supervisione metodologica che coinvolga gli operatori del progetto OLS e gli operatori/assistenti sociali dei quattro poli del servizio sociale e del Puass.
• Costruzione e condivisione di strumenti operativi: costruzione di una scheda di segnalazione
• Definizione di metodologie di invio: momenti auto-formativi all'interno dei gruppi di lavoro per condividere informazioni sugli accessi ai vari sportelli
• Monitoraggio: organizzazione di momenti di confronto tra i vari operatori coinvolti

Purtroppo per le delibere di affidamento di tali servizi, che spesso, come in questo caso, rappresentano un proseguio o una proroga di un affidamento già dato agli stessi soggetti, non ci sono allegati (come succede in altri casi di affidamento), i report dei risultati ottenuti. Sull'attività svolta e di quante donne siano state in realtà intercettate ed assistite. In un recente dibattito televisivo, su TV qui, con ospiti in studio sia La Pressa, sia la referente della Casa delle donne sia dell'associazione Papa Giovanni XXIII che da anni si occupa della stessa questione, a domanda e a richiesta specifica, non sono state in grado di fornire tali dati, almeno in quel momento, pur trattandosi di una trasmissione specifica sull'argomento. Ripeteremo a loro la stessa domanda riferita almeno ai risultati dei progetti portati avanti negli ultimi due anni e che come detto, come detto, non non si trovano come succede per altri progetti, a compendio delle delibere che rinnovano gli affidamenti. Anche da qui rinnoviamo l'invito ai soggetti che gestivano e gestiscono il servizio a rendere noti i dati della propria attività in questo ambito. Per condividerne, a fronte di oltre 200 mila euro spesi nel periodo precedente, l'eventuale efficacia dei provvedimenti ed eventualmente, correggerne gli aspetti. Tenendo sempre presente che la riduzione del danno, soprattutto in ambiti così anche umanamente delicati, dovrebbe essere meno prevalente rispetto alla prevenzione. Che parte anche dall'eliminazione di quelle condizioni di degrado urbano nelle quali chi delinque gioca facile, o almeno più facile che in altre zone

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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