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Pronti, garantiti dal Ministero dell'Interno, ci sono 1,3 milioni di euro, da destinare, attraverso la Prefettura, ad operatori economici del settore capaci di garantire, in strutture idonee, un servizio di prima accoglienza ai minori stranieri non accompagnati dirottati a Modena principalmente dopo gli sbarchi sulle coste italiane.
L'emergenza che negli ultimi 2 anni e mezzo ha portato nel solo comune di Modena il numero dei minori dai 100 del 2020 agli oltre 250 del 2023, inseriti nei percorsi che pur con fondi statali sono gestiti (a differenza di quelli destinati agli stranieri adulti richiedenti asilo), direttamente dal Comune di Modena e non dalla Prefettura, è nota. Una emergenza cresciuta e non risolta nel corso degli ultimi due anni e mezzo e che di recente è stata portata all'attenzione del ministro Piantedosi, in visita a Modena.
Una emergenza numerica esplosa in modo particolare in città, diventata ingestibile nel tempo per il sistema gestito dal Comune e per dichiarazione dello stesso sindaco. Tale da dirottare in altre strutture fuori provincia e regione minori presi in carico a Modena e tale, oggi da spingere la prefettura a pubblicare un avviso per individuare, 'idonee strutture temporanee di prima accoglienza', sul territorio della provincia di Modena al fine 'assicurare loro un’adeguata sistemazione alloggiativa e le dovute misure di assistenza e tutela, nelle more del loro trasferimento nella rete SAI (ex SIPROIMI) ovvero nei centri di accoglienza messi a disposizione dai Comuni del territorio della provincia di Modena'.
In sostanza una accoglienza basilare, minima, emergenziale appunto, fatta di vitto e alloggio. Funzionale solo a dare una prima e temporanea risposta al grande e costante numero di arrivi.
In attesa, appunto, di inserire i minori in percorsi di accoglienza più strutturati e di lungo periodo. In strutture che devono essere messe a disposizione dagli operatori che eventualmente saranno selezionati. In questo caso, nella logica provinciale della prefettura, non è escluso che, come successe per i richiedenti asilo, si esca dal perimetro del capoluogo, in cui la rete dell'accoglienza è numericamente satura da tempo, per arrivare al coinvolgimento (ma qui dipenderà dalla disponibilità delle strutture individuate dai singoli operatori), di altri comuni.
L'avviso della Prefettura, ora limitato ad una manifestazione di interesse rispetto alla disponibilità di operatori che non prevede alcun vincolo rispetto ad un eventuale appalto di servizio, è strutturato per una richiesta di 50 posti complessivi, presso più strutture ricettive temporanee, nel territorio della provincia di Modena, per minori di età non inferiore ad anni 14. Una tipologia già prevista nella normativa del 2016 varata per fare fronte alla grande emergenza, diventata poi ordinaria, legata alla enorme ondata di sbarchi di stranieri del 2017. E oggi funzionale alla gestione di una emergenza che riguarda anche i minori stranieri e non solo gli adulti e che consente alla prefettura di attivare reti di prima accoglienza. In emergenza, appunto.
Per l'accoglienza temporanea ed in emergenza dei minori è prevista una cifra di 60 euro al giorno per ogni minore, e per un anno. Da riconoscere ad ogni operatore economico eventualmente selezionato. Per un totale previsto, messo a disposizione dal Ministero, di circa 1,3 milioni di euro.
Il corrispettivo massimo giornaliero di 60 euro, è comprensivo dell’ IVA e degli importi a rimborso del kit di primo ingresso (1,64 euro pro-capite al giorno), del pocket money pro capite e pro die di € 2,50 e della scheda telefonica di € 5,00, una tantum.
Stretti i tempi per rispondere all'avviso della Prefettura. Gli operatori economici del settore hanno tempo fino al 10 settembre per manifestare la loro disponibilità.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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