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Enalcaccia Modena: 'Siamo sentinelle di protezione civile'

Enalcaccia Modena: 'Siamo sentinelle di protezione civile'
Enalcaccia Modena: 'Siamo sentinelle di protezione civile'
Enalcaccia Modena: 'Siamo sentinelle di protezione civile'
Enalcaccia Modena: 'Siamo sentinelle di protezione civile'

I piani di controllo riguardano in particolare gli animali fossori come nutrie e volpi, che scavano le loro tane nei corpi arginali


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Una platea numerosa, distanziata e interessata: erano oltre 130 i partecipanti all’incontro che si è svolo la scorsa settimana a Cavezzo, durante il quale si è parlato di caccia - la stagione venatoria inizierà il prossimo 19 settembre -, ma in particolare di piani di controllo. E dei risultati importanti che si stanno registrando sul fronte dell’azzeramento dei danni alle coltivazioni.
La serata, organizzata da Enalcaccia Modena ma aperta agli iscritti di tutte le associazioni, si è svolta al circolo Villa Giardino. Cacciatori e istituzioni hanno fatto il punto sulle attività legate alla sicurezza del territorio e dell’agricoltura. In sala erano presenti - infatti - i coadiutori volontari che, in base a precisi accordi con Regione e Provincia, controllano il territorio. Al tavolo dei relatori il presidente della Provincia, Gian Domenico Tomei, il comandante della Polizia Provinciale Partizia Gambarini, la dottoressa Federica Dotti in rappresentanza della Regione, i vertici di Enalcaccia Modena - il presidente Ivano Franchini e Stefano Pavesi, e il presidente dell’ATC Modena 1, Stefano Gasperi.

L’incontro era rivolto a chi opera nei 13 Comuni della bassa pianura che rientrano nell’ambito territoriale: Carpi, Novi, Cavezzo, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Medolla, Bomporto, Ravarino, San Prospero, Finale Emilia, San Felice,
Camposanto.
I piani di controllo riguardano in particolare gli animali fossori come nutrie e volpi, che scavano le loro tane nei corpi arginali; ma anche volatili che possono danneggiare le coltivazioni o inquinare il foraggio nelle stalle. I coadiutori, al termine di un importante percorso di formazione, catturano o allontanano la fauna in eccesso per evitare problemi sempre più gravi e costosi: negli ultimi tre anni il dato più significativo riguarda i danni e gli indennizzi agli agricoltori: quasi azzerati. Allo stesso tempo sono aumentate le segnalazioni di danni alle infrastrutture rurali che hanno portato a interventi rapidi di riparazione, ad esempio degli argini.
“Questo è il progetto per la caccia del futuro - ha spiegato Stefano Gasperi, presidente dell’ATC Modena 1 -, un’attività compatibile con le esigenze del territorio per garantire il giusto equilibrio della fauna selvatica in relazione alla sicurezza. Oggi i coadiutori sono vere e proprie sentinelle di protezione civile e svolgono un servizio di primaria importanza. Sul fronte agricoltura - ha concluso Gasperi - l’ottimo lavoro di prevenzione con cui stiamo azzerando i danni è stato portato anche in Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, dove il nostro Modello Modena è stato molto apprezzato”.

L’ATC Modena 1 è impegnato
anche nella tutela dell’ambiente e nel recupero di ex cave e zone umide: ne sono un esempio il progetto Bosca, realizzato tra Medolla e Camposanto in collaborazione con la Bonifica Burana e i Comuni dell’Area nord. e il censimento di boschi e siepi per lo stazionamento della fauna selvatica.
“Devo ringraziare tutti i partecipanti - ha sottolineato Ivano Franchini, presidente di Enalcaccia Modena - per l’interesse dimostrato e per la partecipazione attiva alla serata che siamo riusciti a organizzare grazie all’impegno di tutta la nostra associazione. E grazie anche alle istituzioni presenti, che hanno risposto e chiarito eventuali dubbi della platea. Abbiamo un compito importante - ha concluso Franchini -: garantire la nostra presenza sul territorio per tutelarlo nel migliore dei modi. E’ l’unico che abbiamo e dobbiamo contribuire al suo e al nostro futuro”.
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