Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione, ha accolto la proposta avanzata dal Questore di Modena, di sottoporre alla misura di prevenzione personale denominata sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, un noto attivista modenese “no mask”. L'uomo era ormai conosciuto per essersi reso protagonista di numerose irruzioni, privo di mascherina obbligatoria, in ambienti sanitari, uffici pubblici e scuole sfociate in alcuni casi anche in minacce, molestie, stalking, violenza privata, oltraggio, interruzioni di pubblico servizio, istigazione a delinquere, perpetrate di volta in volta nei confronti di operatori sanitari, personale scolastico, personale ferroviario, commercianti, addetti a pubblici uffici, comuni cittadini, oltre che autorità e Forze dell’Ordine. Azioni che venivano documentate direttamente dall'uomo e divulgate dal sul web violando la privacy della persone riprese.
Con la misura della Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza e specifiche prescrizioni di condotta per la durata di un anno.
Di fatto l'uomo non potrà uscire dal comune di residenza e dovrà essere reperibile a disposizione dell'Autorità Giudiziaria
La sorveglianza speciale: il bilancio di 6 mesi di applicazione a Modena
La proposta della misura di prevenzione è stata istruita dalla Divisione Anticrimine della Questura di Modena, nell’ambito di un’attività quotidiana mirata all’adozione di strumenti efficaci di prevenzione, per garantire le generali esigenze di tutela della collettività. Nel primo semestre del corrente anno, le posizioni soggettive processate da detto Ufficio, all’esito dell’attività operativa svolta sul territorio dell’intera provincia dalla Polizia di Stato, dalle altre forze di polizia e dalle Polizia locali, ha dato luogo complessivamente all’adozione di n. 147 misure di prevenzione, di cui n. 27 ammonimenti, ascrivibili a condotte di violenza di genere, in ambito familiare e condominiale, n. 31 avvisi orali nei confronti di autori di reati che perseverano in condotte criminose, n.
76 fogli di via obbligatori, nei confronti di autori di illeciti consumati su questo territorio, rimpatriati nei comuni di residenza, con correlati divieti di ritorno da 1 a 3 anni tra cui i raver di inizio anno di Campogalliano, n. 4 Daspo per violazioni della normativa sulla sicurezza degli eventi sportivi di durata da 1 a 2 anni, e n. 9 Daspo urbani, di cui 6 per risse a ridosso di pubblici esercizi, con interdizione a frequentare determinati locali.
La proposta della sorveglianza speciale si è invece resa necessaria in ragione della straordinaria escalation registrata di reati tipici di spiccato allarme sociale, non avendo sortito effetto dissuasivo sul prevenuto le precedenti e graduali misure di prevenzione adottate, nello specifico: l’avviso orale adottato dal Questore di Modena nell’aprile dello scorso anno, i fogli di via obbligatori adottati in più province nei suoi confronti da quelle autorità provinciali di PS, le reiterate denunce penali caratterizzanti gli ultimi 18 mesi, a cura di diversi Uffici e Comandi, che hanno dato luogo a numerosi procedimenti penali tuttora in corso. La misura disposta dall’AG è stata applicata in Questura.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>