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'Il sindaco ha ignorato la mia firma e quella degli altri 2500'. E' il messaggio sui cartelli mostrati questa mattina dai rappresentanti del Comitato Respiriamo Aria Pulita, tornati in piazza Grande, sotto il Municipio, per richiamare l'attenzione della cittadinanza e del Comune rispetto agli impegni assunti dall'amministrazione con la firma, un anno fa, dell'accordo con l'azienda di via Zarlati, per la dismissione, entro il 2022, dello stabilimento e l'impegno alla riconversione dell'area. In un percorso che prevede anche la tutela dell'occupazione oltreché il proseguio degli impegni per la riduzione delle emissioni inquinanti ed odorigine, già oggetto di specifica sperimentazione. Impegni che per il comitato, che da subito aveva denunciato il carattere non vincolante e quindi debole dell'accordo, rischiano oggi di non essere rispettati.
A scatenare i dubbi era già stata, un mese fa, la notizia di esuberi nella centrale cooperative di Padova dove le fonderie di Modena dovrebbero trasferire la produzione pesante, dopo la chiusura dello stabilimento di via Zarlati. Poi, ad aggiungere altri dubbi al dubbio, la seduta del consiglio comunale del 14 novembre scorso, dove nel corso della discussione sulle fonderie è emersa l'ipotesi che si possa arrivare alla stesura di un nuovo protocollo per definire un’intesa con la proprietà.
'Il Comune che cosa sta succedento. Una intesa firmata c'era già' - afferma Pietro Bertolasi- 'bastava, anzi basta, darle concretezza e rispetto dei tempi e dei passaggi. Un rispetto che va esteso ai 2500 cittadini che volontariamente hanno firmato la petizione per chiederne la dismissione ed il rispetto dei parametri ambientali. Anche alla luce di questo rispetto e di una doverosa trasparenza dell'amministrazione nei confronti dei cittadini chiediamo che il sindaco convochi in tempi brevi una assemblea pubblica per fare il punto sulla situazione'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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