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In E-R netta riduzione dei vaccinati, ora solo richiami: immunità di gregge rinviata di mesi

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Ieri in regione somministrate 5300 dosi, domenica la metà. Il rinvio e la riduzione nelle forniture Pfizer sta compromettendo gli obiettivi il 2021. In attesa di Astrazeneca su cui l'Iss conferma: efficace al 70%, e con una macro-incognita


In E-R netta riduzione dei vaccinati, ora solo richiami: immunità di gregge rinviata di mesi
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In Emilia-Romagna, dalle quasi 10.000 somministrazioni giornaliere di vaccino Pfizer dei primi giorni di gennaio, si è passate alle 2.700 circa somministrate domenica scorsa, alle 5.200 di ieri, lunedì 25 gennaio, quando gli ambulatori funzionano a pieno regime. Dalla mattina alla sera.  Da più di una settimana, da quando Pfizer-Biontech ha confermato la riduzione (diventata del 50%), dei vaccini da inviare all'Italia, il numero di vaccinazioni giornaliere in regione è crollato. Al minimo per i nuovi vaccinati, garantito solo per chi deve essere sottoposto al richiamo, con la seconda dose.
Così, con diverse criticità, in tutte le regioni. Ciò sposterebbe di fatto a marzo il raggiungimento dell'obiettivo dell'immunità di gregge. E oltre, se considerassimo anche solo il numero assoluto dei vaccini somministrati ieri, nel campione dell'Emilia-Romagna, moltiplicandole per i prossimi 12 mesi, e pur al netto del fatto che la maggior parte dei vaccini somministrati aggiornati dall'indicatore della regione, è per seconda dose.

Di fatto da oltre una settimana il numero di vaccini somministrati indicato è molto superiore a quello delle persone vaccinate.

E se funziona così per il vaccino Pfizer, le prosettive non sono rosee nemmeno per Astrazeneca, il cui vaccino prodotto tra Inghilterra e l'Italia (posto che il via libera quasi assicurato per il 29 arriverà), arriverà in numero ridotto rispetto alle previsioni iniziali. Provocando, stando alle parole del Viceministro alla Salute Sileri in una valutazione che tiene conto anche della riduzione da parte di Pfizer, 'di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione'

Mentre dall'Iss (Istituto Superiore della Sanità) le notizie ufficiali su efficacia e risultanze della sperimentazione condotta su oltre 28.000 persone a ivello mondiale e che ha visto coinvolto anche il Policlinico di Modena, pongono alcuni interrogativi ai quali nemmeno gli scienziati che se ne occupano sarebbero riusciti a risolvere.

Andiamo con ordine ripercorrendo l'analisi dell'ISS che ricorda come il 12 gennaio 2021, l’EMA abbia ricevuto la domanda di autorizzazione condizionata all’immissione in commercio.

'A seguito della valutazione, il parere potrebbe arrivare già il 29 gennaio 2021 purché i dati su qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino presentati siano sufficientemente solidi e completi e che eventuali informazioni aggiuntive richieste per completare la valutazione siano trasmesse tempestivamente'. E già qui, un pò per forza di cose, la data del 29 gennaio diventa non così scontata.

E' nel paragrafo dedicato ai trial clinici di riferimento che hanno coinvolto complessivamente 23.848 persone divisi tra un gruppo ricevente il vaccino ed un altro il placebo, che è stato rilevato un fenomeno che sarebbe rimasto senza risposta collegato a persone che alla prima vaccinazione avevano ricevuto 'per errore' una mezza dose. Qui per precisione, riportiamo integralmente i passaggi descritti dall'ISS 

'Per il gruppo assegnato a ricevere il vaccino, il protocollo ha previsto una somministrazione di due dosi da circa 5 × 10¹⁰ particelle virali ciascuna, a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Tuttavia, in uno dei due studi condotti nel Regno Unito, i partecipanti hanno ricevuto per errore soltanto mezza dose durante la prima somministrazione; queste persone hanno ricevuto la seconda dose normale e hanno continuato a prendere parte allo studio.

Il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 ha dimostrato un’efficacia complessiva del 70,4% dopo due dosi nel prevenire la malattia COVID-19 sintomatica nelle persone di età compresa tra 18 e 55 anni: in particolare, sono stati registrati 30 casi di COVID-19 con esordio a distanza di almeno 14 giorni dalla somministrazione della seconda dose nel gruppo dei vaccinati, contro i 101 nel gruppo di controllo.

L’efficacia è stata 62,1% nella coorte che ha ricevuto due dosi complete e 90% nei partecipanti che hanno ricevuto soltanto mezza dose alla prima somministrazione (e una seconda dose piena). Le ragioni di questa differenza sono sconosciute: i ricercatori stanno effettuando ulteriori approfondimenti per determinare il meccanismo sottostante l’aumentata efficacia del regime a basso dosaggio'

In pratica il vaccino ha dato una risposta molto migliore a coloro che hanno ricevuto una sola dose, anziché le due programmate. Per cause dichiaratamente sconosciute

Al paragrafo sicurezza si legge che a distanza di 21 giorni dalla prima dose sono stati 10 i casi di COVID-19 che hanno richiesto il ricovero in ospedale, tutti nel gruppo di controllo: di questi, due sono stati classificati come gravi, con decesso in un caso.

Dopo un follow-up mediano di 3,4 mesi, complessivamente sono stati registrati 175 eventi avversi in 168 partecipanti (84 nel gruppo che ha ricevuto il vaccino e 91 in quello di controllo). Solo tre eventi sono stati classificati come possibilmente correlati a un vaccino: uno nel gruppo ChAdOx1 nCoV-19, uno nel gruppo di controllo e uno in un partecipante in cui non è noto il gruppo di allocazione.

Durante lo studio, si sono verificati 3 casi di mielite trasversa, che hanno portato alla temporanea sospensione dello studio: per due di questi è stata esclusa con certezza la correlazione con il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 e tutti comunque sono guariti o in via di guarigione'

Gi.Ga. 



Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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