Lavoratori dei teatri, dei cinema, delle cooperative di spettacolo, delle Fondazioni lirico-sinfoniche, del del settore del cinema e dell'audivisivo, la maggior parte professionisti con partita Iva si sono ritrovati questa mattina in piazza Maggiore a Bologna (con mascherine e distanziati), per la manifestazione regionale che punta ad accendere i riflettori sulla situazione di difficoltà dei lavoratori dello spettacolo, che dall'inizio dell'emergenza sanitaria 'si ritrovano senza retribuzione e senza aver percepito alcuna indennità'.
Ma non solo. I lavoratori esprimono il loro disagio dovuto non solo alle mancate entrate ma anche all'incertezza per il futuro. Non sanno quando e come lavoreranno. 'Si fa infatti ancora fatica a percepire come la creazione di spettacoli, in tutte le sue forme, sia a tutti gli effetti lavoro, reso peraltro più complesso dalla sua componente creativa, che va riconosciuta come tale, nella sua pienezza di diritti e tutele contrattuali, nonché nella sua specifica discontinuità che non può tradursi in intermittenza di reddito' - affermano i responsabili sindacali.
Da qui la decisione di scendere in piazza per chiedere oltre al pagamento immediato delle indennità e delle Casse in deroga richieste per marzo, aprile e maggio, e per tutti i mesi in cui gli effetti dell'emergenza sanitaria dovessero continuare a penalizzare gli spettacoli e le produzioni cinematografiche (oltre a prevedere il cumulo a concorrenza fra la Cig e le indennità). E che la ripartenza, ufficialmente iniziata il 15 giugno avvenga in sicurezza e con il rilancio degli investimenti.
I contenuti della mobilitazione di oggi sono andati anche oltre l'emergenza sanitaria. Le richieste lanciate in piazza Maggiore riguardano anche la 'necessità' di un ammortizzatore di continuità (per professionisti, dipendenti e autonomi), 'di una sicurezza vera per tutti (a partire da chi, come i professionisti 'autonomi', non hanno Inail, Naspi e una piena copertura nella malattia), e la garanzia che qualsiasi investimento pubblico sia sempre più vincolato all'osservanza dei CCNL di riferimento e alla tutela dei lavoratori.
Proprio in tal senso - conclude CGIL - è necessaria l'istituzione di Osservatori istituzionali territoriali (con la partecipazione del sindacato) sulle politiche di sostegno agli operatori culturali (a cui vanno aggiunte anche quelle per l'occupazione giovanile del settore)'
La manifestazione in piazza Maggiore ha previsto anche 8 minuti trascorsi in ginocchio, da parte dei partecipanti, in ricordo della morte di George Floyd