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In nemmeno sei mesi l'Amministrazione Comunale di Modena approva un documento in cui vengono riviste radicalmente le stime di spesa e i tempi di realizzazione del progetto del nuovo Ponte dell'Uccellino, sul fiume Secchia, tra i comuni di Modena e Soliera. Almeno rispetto a quanto annunciato sei mesi fa in consiglio comunale. La nuova opera sarebbe sostitutiva dell'attuale struttura Bailey, da decenni inadeguata sia per la viabilità locale, sia perché a elevato rischio idraulico, tale da imporne la chiusura anche in occasione di eventi di piena piccola.
Se nel dicembre 2022, in Consiglio Comunale, durante l'approvazione del progetto definitivo redatto dalla Provincia e consegnato nel maggio dello stesso anno (che seguiva un primo progetto di potenziamento dell'attuale ponte, bocciato senza appello), l'Amministrazione comunale annunciava l'avvio dei lavori per metà del 2023, con una spesa complessiva, riguardante anche le opere viarie a completamento della nuova struttura, di circa 5 milioni di euro, oggi, o meglio il 25 luglio scorso, dalla giunta comunale di Modena viene dato il via libera all'accordo tra Comune e Regione per l'attuazione dell'intervento, ma dal quale emergono tempistiche e cifre ben diverse.
L'inizio lavori slitta ancora, e viene aggiornato al 31 gennaio 2024, e la fine a marzo 2027. Dall'anno e mezzo previsto sei mesi fa si passa ai 3 anni e mezzo attuali. Più del doppio.

Ma a lasciare altrettanto stupiti è l'aumento dei costi. 'L'intervento - leggiamo - si è attestato su una somma di complessivi 6.950.000 euro, da aggiornare in relazione all'aumento dei prezzi in fase di redazione della progettazione esecutiva. Cosi divisi per enti:
3.800.000 a valere sulle risorse di cui all’Ordinanza n. 1/2022 del Commissario delegato alla ricostruzione legato alle alluvioni 2014
1.350.000 euro a carico della Regione Emilia-Romagna;
750.000 euro a carico del Comune di Modena;
600.000 a carico della Provincia di Modena;
450.000 euro a carico del Comune di Soliera.
Fatto sta che nonostante la consapevolezza del rischio idraulico connesso e derivante alla vecchia struttura ancora aperta solo a seguito di opere di saldatura recentemente eseguite su una sruttura in acciaio arruginita e malandata, e ai ritardi dovuti anche a costose progettazioni abbandonate, il nuovo attraversamento, che doveva essere garantito da anni, anche per eliminare un oggettivo rischio idraulico, ancora non c'è. Così come non c'è quella sicurezza idraulica non solo di quel passaggio ma dell'intera asta del fiume che attraversa, rispetto a parametri di piena a cui i tecnici e le leggi da tempo richiamano invano la politica locale.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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