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Dopo uno stop che dura ormai da mesi, tanto da essere oggetto di richiesta di chiarimenti con una interrogazione in Consiglio Comunale, la ditta appaltatrice dei lavori per la ristrutturazione ed il recupero della palazzina storica all'interno del Comparto “Ex Fonderie Riunite” del Comune di Modena, ha chiesto ed ottenuto dal Comune una deroga al termine dei lavori previsto inizialmente. Dall'estate 2022, in cui i lavori dovevano essere conclusi, all'estate 2023, esattamente tra un anno, il 31 luglio 2023. In quella data saranno quasi 4 gli anni trascorsi da quel 26 novembre 2019, data di approvazione, da parte delle Giunta Comunale, del progetto esecutivo dei lavori del valore di 3,7 milioni di euro. Tre anni invece dall'aggiudicazione dei lavori alla I.T.I Impresa Generale S.P.A. per un importo netto di 2,4 milioni di euro + iva
Poi l'inizio dei lavori, che dovevano comprendere anche la bonifica dell'area ex industriale alle porte del centro, abbandonata da più di 30 anni e oggetto di progetto di progetti riqualificazione puntualmente naufragati, e necessaria per ospitare attività di servizio. Vengono demolite le parti interne della palazzina, le gru si muovono ma dopo alcuni mesi lo stop. Fino ai giorni nostri. Il 12 luglio l'impresa chiede una proroga dei termini di ultimazione dei lavori di 365 giorni, in considerazione di un non meglio specificato nella determina, 'ritardo nell'approvazione del Progetto strutturale'
'Il Direttore dei Lavori - viene riportato nella determina comunale - ritiene fondata la richiesta avanzata dalla Ditta, ed esprime parere favorevole alla concessione di una proroga di giorni 365'. A questo punto non manca che l'ok del Comune che approva la proroga fissando il nuovo termine di ultimazione dei lavori al 31.07.2023.
Fatto sta che si allontana sempre più la possibilità di vedere, quasi al termine del secondo mandato quinquennale del sindaco Muzzarelli, la possibilità di vedere realizzata nemmeno una piccola, frazionale parte (quella appunto riguardante la palazzina), delle 4 che compongono il comparto delle ex fonderie. Da 30 anni simbolo di degrado, di progetti naufragati e di una città che, grazie alle enormi potenzialità offerte dalle aree ex industriali della fascia ferroviaria nord, poteva essere qualcosa di diverso e di più grande ma ancora non è.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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