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Se il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini lamenta la mancanza di flessibilita' oraria da parte delle scuole, i presidi ribattono che i problemi sono ancora tutti sul campo. E chiedono, questa almeno la posizione del responsabile regionale Cgil dei dirigenti scolastici Gianluca Dradi, di ridurre al minimo, 60%, gli studenti in presenza alle superiori.
Il nuovo decreto riapertura, in vigore dal 26 aprile prevede, per gli istituti superiori delle aree territoriali in zone gialle ed arancioni, un rientro in presenza con percentuali da un minimo del 70 ad un massimo del 100%. Attualmente per le superiori è previsto un minimo di 50 ed un massimo di 75%. Percentuali che rispondevano anche alla necessità di rispettare le restrizioni poste sul trasporto pubblico in virtù del distanziamento. Ora la decisione di spostare più in alto la soglia minima trova il disappunto dei dirigenti scolastici.
'Ad un mese dal termine delle lezioni, dopo che le scuole secondarie superiori quest'anno hanno dovuto riorganizzare piu' volte le modalita' di svolgimento delle attivita' didattiche, rientrare improvvisamente al 100% senza che nel frattempo fosse stato risolto alcuno dei noti problemi che hanno determinato la necessita' di sospendere la didattica in presenza, e per di piu' con una variante del Covid maggiormente aggressiva, sarebbe stato un assurdo tributo alla retorica del 'tutto bene, siamo usciti dalla crisi'', afferma Dradi. Ora 'siano le autorita' che siedono nei tavoli prefettizi, nel loro compito di tradurre nei territori provinciali l'accordo raggiunto ieri tra Governo, Regioni ed enti locali, a consolidare il principio del buonsenso, limitando la presenza a scuola al limite minimo consentito, in attesa di risolvere almeno qualcuno dei noti problemi' - afferma Gianluca Dradi
Anche perche', osserva il dirigente scolastico, 'nuove difficolta' organizzative sono state poste dal protocollo regionale del 6 aprile laddove si prevede che i docenti in attesa dell'esito del tampone sono da considerarsi in servizio, ma senza poter avere contatti con la classe. Come dovrebbe essere ovvio, e come e' stato subito segnalato dalla nostra organizzazione sindacale, questa disposizione impedisce di nominare un supplente in sostituzione del docente assente e quindi crea un problema per la sorveglianza delle classi, destinato ad aggravarsi con l'aumento del numero di studenti in presenza'. Insomma, 'prima di pensare di poter rientrare come se non esistessero piu' problemi, si cominci da li' e si riprenda subito la campagna di vaccinazione del personale scolastico, assurdamente interrotta quando mancava circa un quarto del personale per raggiungere l'obiettivo di mettere in sicurezza la categoria'. Infine, conclude Dradi, 'in vista della riapertura di settembre si introduca l'unica, vera, misura che serve a prevenire la diffusione del contagio dentro la scuola: la riduzione del numero di alunni per classe''
Redazione Pressa
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