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10.217.935,76, euro che con Iva al 10% diventano 11.239.729, a favore di Hera spa. E' questa la cifra pagata dal Comune di Modena per la gestione del servizio rifiuti a Modena per i primi 4 mesi dell'anno. Cifra stabilita del contratto di appalto stipulato tra l'agenzia regionale per la gestione dei servizi idrici e rifiuti Atersir ed il raggruppamento di imprese capitanato da Hera, con Giacomo Brodolini Soc. Coop ed Ecobi Consorzio Stabile Soc. Coop, per la gestione della raccolta rifiuti a Modena.
Gli atti parlano chiaro, la cifra deve essere versata ad Hera e non si contempla nè incidono le anomale problematiche che Modena sta vivendo per il caos che, a differenza di altre città, è stato generato dall'introduzione del porta a porta.
Nonostante il fatto che lo stesso contratto di servizio e la determina con cui il Comune si impegna nei tempi definiti al pagamento della cifra stabilita, si basi sul presupposto dichiarato che la stessa è necessaria per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti.
Un livello che oggi, evidentemente, è radicalmente cambiato dopo l'introduzione del porta a porta in 'salsa' modenese. Un modello che (e non spetta a noi ad analizzarne le cause), dopo diversi mesi dall'introduzione, non riesce ancora a garantire ai cittadini (e più in generale alla città), quello standard di servizio garantito in precedenza. Fatto sta che la Tari, per il Comune, è arrivata e va pagata. E per i primi quattro mesi dell'anno peserà sul bilancio 2023, approvato le scorse settimane, per 11,2 milioni di euro. Un cifra che il Comune auspica di potere introitare in toto dai cittadini, considerato che la Tari è una tariffa la cui copertura deve arrivare per intero dagli utenti.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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