
Un polmone verde che nessuno avrebbe immaginato fosse spazzato via da ruspe e da un intervento che nel suo principio di base è dichiaratamente orientato alla mobilità sostenibile, con piste ciclabili e tanto di colonnine di ricarica nei parcheggi. Insomma, ambientalmente sostenibile. E invece no. Dopo avere abbattuto nei mesi scorsi circa 30 grossi alberi sull'asse di via del mercato e altrettanti su via Soratore, per fare posto alla posta ciclabile, l'abbattimento degli alberi si è spostato all'interno spazzando. Alcuni alberi nelle scorse settimane, per giungere ad un abbattimento massivo ieri mattina. Motoseghe a tutto spiano per ore con la caduta di decine, di decine di alberi. Pronti enormi camion capaci di caricare decine di tonnellate di tronchi e fogliame da fare sparire. Per le altre decine di alberi le ditte specializzate hanno creato enormi cataste al centro dell'area, coperte da alcuni collinette di detriti, ma l'area, anche se ancora non ben agibile se non pericolosa, a causa di cumuli di macerie, rifiuti e tombini aperti da sempre, è accessibile e documentiamo il tutto. Un cimitero di alberi di alto fusto, da 10,15, 20 metri e forse più, che un tempo costituivano una barriera, oltre che un piccolo polmone verde in un area che ha visto negli ultimi anni anche la realizzazione di un polo logistico con il movimento di centinaia di camion al giorno. Una barriera verde, un piccolo grande bosco spontaneo alle porte del centro, in un area dove i progetti urbanistici sono ancora in alto mare, che poteva fungere, se messo in sicurezza e pulito, ad un area davvero importante. Visivamente ed ambientalmente. Che oggi, improvvisamente, è sparita, lasciando al suo posto una landa desolata che fa a pugni con quel concetto di ambientalmente sostenibile legato alla riqualificazione viaria che è stata avviata.
Gi.Ga.

