Ha un nome la donna morta sui binari

Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

E' di Mata Arietta, donna ungherese, di 24 anni, originaria di Budapest, il corpo della donna trovato dilaniato dopo un impatto con un treno, lo scorso fine settimana lungo i binari della ferrovia all'altezza di Gaggio in Piano. La giovane, incensurata che non risulta avere figli né parenti in Italia, conosciuta nell'ambito della prostituzione, era solita frequentare la via Emilia Est. Dimorava in un alloggio nella zona di San Damaso, ma la Polizia aveva traccia della sua presenza anche nelle province di Asti e Rimini. La Polizia, che sta indagando sulla vicenda, sè arrivata a lei attraverso le impronte digitali. Per ora l’ipotesi più accredita pare quella che la prostituta si fosse appartata con un cliente, e dopo un diverbio per sfuggire all'uomo, sia scappata, attraversando i binari. Questo spigherebbe il perché non aveva con se né la giacca, né la borsa con i documenti.

Ma se l'identità certa, non lo è ancora la causa della morte. L'impatto col treno c'è stato ma sarà solo l'autopsia a stabilire se ne abbia provocato la morte. Possibile che la donna sia morta prima e poi gettata sui binari. Ipotesi alquanto improbabile perché da quel punto il punto in cui è stato trovato il corpo indicherebbe che un ipotetico assassino avrebbe dovuto trasportare il corpo per più di 500 metri scavalcando le barriere per poi gettare il corpo nel più lontano dei due binari presenti. L'esito dell'autopsia sarà di fondamentale importanza per stabilire l'orario della morte.

Le indagini si stanno muovendo ancora a tutto campo, anche in Ungheria, soprattutto alla ricerca di parenti o di persone a lei vicine. Nessuno, infatti, ne ha denunciato la scomparsa.