Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Ubriaco, aveva colpito fisicamente, anche con un pugno alla schiana, la compagna convivente, davanti alla loro figlia di un anno. E quando la donna è riuscita a chiamare il 112 numero unico di soccorso ed a fuggire in strada ed a chiedere aiuto, lui si è barricato in camera da letto con la bambina. Gli agenti della Squadra Volante, arrivati subito sul posto, ed una volta entrati nell’appartamento, hanno potuto verificare che le stanze erano completamente a soqquadro, segno evidente che si era appena consumata una lite famigliare, riverso a terra si trovava anche un attaccapanni coperto da abiti, che l’uomo aveva cercato di lanciare contro la convivente senza riuscire a colpirla.
Nonostante la presenza della Polizia, l’uomo in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’assunzione di alcool, ha continuato ad insultare la compagna minacciandola di morte.
Con non poca difficoltà gli agenti lo hanno convinto ad aprire la porta della camera, che si trovava completamente sottosopra con un cassetto del comò scaraventato a terra. Recuperata la bambina e riconsegnata alla madre, gli operatori hanno proceduto all’identificazione dell’uomo, un cittadino rumeno di anni 48.
Accompagnato in Questura, per accertamenti più approfonditi è emerso che il rumeno è gravato da precedenti penali e di Polizia per maltrattamenti di animali, reati contro il patrimonio e inerenti il Codice della Strada per guida in stato di ebbrezza alcolica.
L’uomo è stato, pertanto, tratto in arresto per il reato di maltrattamenti contro famigliari e conviventi, e per tale motivo tradotto presso il Carcere Sant’Anna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e denunciato in stato di libertà per i reati di lesioni personali aggravate e di minacce gravi.
La donna, accompagnata presso il locale Policlinico per gli accertamenti sanitari del caso, è stata dimessa con una prognosi di cinque giorni per trauma contusivo al rachide cervicale.