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Un presunto 'articolato sistema criminale' che sarebbe stato 'orchestrato dai responsabili di un'azienda di trasporti piacentina' dedito al racket di camionisti stranieri. I quali dopo essere stati reclutati in particolare dal Brasile (e poi durante la pandemia in Europa) venivano dotati di documenti falsi e costretti a turni massacranti sulla strada senza le necessarie abilitazioni alla guida ed in stati fisici alterati per la stanchezza accumulata.
E' quanto emerge dall'indagine 'Hermes', avviata nel 2020 dalla Procura di Piacenza e condotta dagli uomini della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Piacenza, con gli agenti della Polizia stradale di Trento. Ieri il Gip del tribunale di Piacenza ha formalizzato le accuse a 17 indagati (12 in stato di libertà) contestando reati pesanti come caporalato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso in atti pubblici.
Per cinque persone sono state disposte delle misure cautelari: una custodia in carcere, due obblighi di dimora a Piacenza e altrettanti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. È stato inoltre disposto il sequestro preventivo dell'azienda interessata e di un'altra attività, formalmente distinta dalla prima, ma di fatto riconducibile ai medesimi soggetti. L'operazione delle forze dell'ordine, elogiata anche dal Prefetto di Piacenza Daniela Lupo, è scaturita dagli accertamenti condotti dopo che due anni fa, un autista brasiliano dipendente dell'azienda era stato sorpreso dalla Polizia Stradale a Trento in possesso di falsi documenti greci.
Se confermati i presunti reati (di caporalato, falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina) emersi dall'inchiesta 'Hermes' della Procura di Piacenza dimostrano 'ancora una volta la necessità di intervenire in modo forte e coeso sul mondo del lavoro, a partire dalla legalità e dalla dignità delle persone che devono lavorare per vivere'.
Lo affermano in una nota congiunta i segretari provinciali di Cgil (Ivo Bussacchini), Cisl (Michele Vaghini) e Uil (Francesco Bighi) insieme ai vertici delle categorie dei trasporti Filt Cgl, Fit Cisl e Uiltrasporti. 'La moneta cattiva scaccia quella buona, e a Piacenza sappiamo quanto abbiamo bisogno di moneta buona quando si parla di lavoro', aggiungono i segretari, spiegando che servono cioè 'protocolli e patti che rilancino il territorio a partire dalla qualità del lavoro', come quello recente 'per gli appalti e la logistica' firmato in Prefettura. 'Oggi più che mai- concludono i rappresentanti dei lavoratori piacentini- riteniamo urgente mantenere l'attenzione ai massimi livelli e convocare il tavolo di lavoro del protocollo logistica per dare gambe e sostanza ai contenuti di quell'accordo, strategico per la qualità del lavoro e determinante per prevenire e scoraggiare coacervi di sfruttamento come quelli svelati dall'operazione Hermes'.
Redazione Pressa
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