'Castelvetro, i miei cani avvelenati e uccisi nel cortile di casa'

Nell'abitazione di Roberto Monfredini introdotti, in base alla autopsia, tre differenti veleni: bromadiolone, brodifacoum, difenacoum. Indagano i carabinieri
Gravissimo episodio a Castelvetro. Due cani, un Labrador e un Golden retriever, sono stati avvelenati e uccisi con tre topicidi introdotti nel cortile dell'abitazione di Solignano di Castelvetro dove vivevano con i loro padroni. A raccontare l'episodio è il proprietario degli animali, il noto veterinario ed ex consigliere comunale Roberto Monfredini.
'Il primo agosto con la sofferenza indicibile di due giorni, sono deceduti entrambi i miei amori di cani, Kira, Golden retriever di 8 anni in perfetta salute e Isotta Ladrador sanissima di 7 anni, a seguito della ingestione di Bromadiolone, Brodifacoum, Difenacoum in miscela fra loro, tre potenti rodenticidi utilizzati per uccidere i topi, di libera vendita anche su internet o reperibili presso allevamenti o negozi - afferma Monfredini - I topicida sono stati probabilmente gettati all’interno dell’abitazione da mano criminale con l’intento di porre fine alla loro vita, in modo inspiegabile perché non esistevano lamentele di nessun tipo, pericoli o altro.
'Uccidere due cani come Kira e Isotta rende il criminale certamente un dissociato, privo di qualunque rispetto per la vita e disponibile a toglierla in qualsiasi momento a qualsiasi animale e non solo, purtroppo oserei dire - aggiunge Monfredini -. Certo se l’intento era di procurare dolore a tutta la famiglia, l’obiettivo è stato raggiunto, se l’obiettivo era di ucciderle, l’obiettivo è stato raggiunto , resta una incognita il perchè, inspiegabile sia dal punto di vista della mia precedente attività di consigliere comunale, terminata da due anni, sia per rancori serpeggianti. Certo resta una fredda indagine della Procura , l’interessamento del comando della Polizia Municipale di Castelvetro, dei Carabinieri, al fine di risalire a chi può aver commesso un tale crimine. Essendo stato formalizzato da principio l’atto autoptico in base alle normative vigenti sull’avvelenamento dei cani, con risultato purtroppo positivo, tutte le istituzioni sono state allertate d’ufficio, dalle ASL alla Procura, e dato che il crimine perpetrato ha risvolti di pura malattia mentale, certamente l’attività di indagine sarà scrupolosa in quanto il veleno è stato introdotto all’interno dell’area cortiliva o della abitazione, con i rischi correlati, e si potrebbe verificare di nuovo in seguito'.
'Certamente chi ha fatto questo vive in un suo mondo di “bestie” e “umani”, confondendo chi sono le bestie con chi sono gli umani, nel delirio psicotico/dissociativo di essere in grado di dare e togliere la vita a propria discrezione come punizione impartita, senza alcun rimorso, utilizzando il dolore provocato come linfa per il proprio cervello malato, incapace di sentire, vedere e amare la natura di cui fa parte - chiude Monfredini -. Consiglio a tutti quanti avranno la mia stessa disavventura di utilizzare tramite il proprio veterinario il nuovo programma di mappatura nazionale degli avvelenamenti, ma appare evidente che occorra una nuova normativa in materia di veleni e alla loro cessione, vista la presenza di molecole con questo grado di aggressività'.

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