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'Innanzi tutto vogliamo ringraziare la Commissione per l’interesse e l’attenzione dimostrata nei confronti delle nostre argomentazioni che hanno portato la stessa Commissione alla decisione di tenere ”aperte” le petizioni presentate (questo vuol dire che prosegue l’iter conoscitivo delle petizioni con la possibilità di fornire alla Commissione ulteriore materiale informativo) e per l’intenzione della Presidente della Commissione di scrivere personalmente al Ministero italiano dell’Ambiente e alla regione Emilia Romagna una lettera di forte preoccupazione per le conseguenze ambientali nell’eventualità venga realizzata l’autostrada'. Così in una nota il Coordinamento cispadano NO autostrada ricevuti una settimana fa a Bruxelles per sollevare il tema della Cispadana all'Europarlamento.
'Non ci sorprendono quindi le dichiarazioni “scocciate” da parte delle Associazioni economiche dopo che il Coordinamento cispadano NO autostrada ha illustrato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo le proprie motivazioni di contrarietà all’Autostrada Cispadana.
Del resto diversi firmatari dell’invettiva nei nostri confronti rappresentano aziende che hanno interessi diretti nella realizzazione di un’autostrada che è utile solo a chi la costruisce. La soluzione autostradale per la Cispadana è sbagliata non solo per il devastante impatto ambientale, ma è anche un colossale errore economico perché oggi, nell’era di Internet, non è su una autostrada che il sistema produttivo, in particolare quello locale fatto da medie e piccole imprese, può contare per la propria sopravvivenza - continua il Coordinamento cispadano - . Ci rendiamo perfettamente conto che “la bassa modenese”, la “bassa reggiana” e “l’alto ferrarese”, hanno bisogno di una maggiore qualità della viabilità, ma non è certo un’opera “faraonica” come un’autostrada a rispondere a questa esigenza.
Questo territorio fatto di piccoli centri urbani contigui ha, invece, bisogno di una Cispadana urbana connessa con i centri storici e industriali che favorisca gli spostamenti interni al distretto delle persone e delle merci senza un ulteriore 'balzello' economico (pedaggio), anzi , distretto che ha anche bisogno della ferrovia elettrificata per le merci pesanti da Poggio Rusco a Ferrara , così come avverrà da Parma a Poggio Rusco insieme al completamento della strada a scorrimento veloce , tale da collegare su rotaia il porto di La Spezia col porto di Ravenna. E ha bisogno di piattaforme logistiche che riorganizzino gli spostamenti riducendo quelli non produttivi. Sappiamo bene che il vero obiettivo della Regione non è migliorare la viabilità delle zone colpite dal sisma, bensì realizzare una grande rete autostradale per collegare con una striscia d’asfalto il Tirreno con l’Adriatico attraverso Cisa, Ti.Bre., Cispadana, Ferrara-Mare e il tratto autostradale della Romea da Porto Garibaldi a Ravenna. Secondo noi è una scelta miope e in contrasto con gli interessi degli attori economici del territorio oltre che agli indirizzi indicati dalla Commissione Europea dei Trasporti fin dal 2002. Per questo invitiamo pubblicamente le Associazioni economiche ad un confronto. Potremmo spiegare loro, dati alla mano, che la Cispadana urbana costerebbe 1/6 rispetto al miliardo e 308 milioni dell'autostrada (stime ferme a ottobre 2013 e di cui 230 a carico della Regione), di cui ancora mancano i finanziatori privati, e a cui occorre aggiungere altri 400 milioni di euro (a totale carico della Regione) per le opere complementari ritenute indispensabili dai Sindaci per adeguare la viabilità locale all’autostrada. Quindi a ben vedere la Cispadana a “scorrimento veloce” verrebbe a costare circa la metà delle sole opere complementari necessarie evitando anche i pedaggi (altri costi per i cittadini). La Cispadana urbana utile al territorio è possibile e realizzabile, dopo 13 anni passati ad attendere un’autostrada inutile, ed è ora di dire basta a questo spreco di tempo e denaro. E’ anche inoltre indispensabile che tutto il mondo politico regionale ponga la massima attenzione sul prossimo iter in Consiglio Regionale del P.R.I.T.2015/2025 che è lo strumento indispensabile per una intelligente programmazione del sistema trasportistico regionale considerando seriamente anche il tema del coinvolgimento dei cittadini nella più esaustiva conoscenza e discussione della materia anche alla luce del Decreto Legislativo 18 Aprile 2016 50, nuovo codice degli appalti '.
Redazione Pressa
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