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Da Pieve a Fanano: i nodi irrisolti dell'Alto Frignano

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Il senso unico in via Roma a Pievepelago e i lavori al palaghiaccio di Fanano: limiti e opportunità


Da Pieve a Fanano: i nodi irrisolti dell'Alto Frignano
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L’alto Frignano fa parlare di sè in queste ultime ore, da un’estremità all’altra. Da un lato Pievepelago con la polemica per il senso unico in Via Roma in direzione Abetone. Ancora prima che questo possa diventare effettivo, i pievaroli sono divisi sull’utilità. E dire che il tratto in estate è oggetto di isola pedonale, quindi traffico azzerato, in secondo luogo questa modifica della viabilità è già stata sperimentata nel 2010 e sarà comunque sperimentale per i sei mesi a venire. Chi protesta per la paura che il commercio nel centro del paese ne risenta in negativo, ha l’aria di chi si fascia la testa prima di rompersela. In fondo trattasi di un esperimento con diversi precedenti anche di buon livello come Sestola e Pavullo (ci riferiamo al tratto a senso unico di via Giardini, viste le polemiche su Carrai e circonvallazione).

Occorrerebbe aspettare i risultati prima di gridare alla catastrofe anche per due motivi: Pievepelago ha un’ottima circonvallazione che già decongestiona il traffico e, in secondo luogo, tutti quelli che scendono a valle da Fiumalbo, dall’Abetone o da Sant’Anna non hanno a disposizione percorsi alternativi o centri commerciali come in pianura, chi ha necessità di acquistare qualcosa dal paese deve passare, per forza di cose dal paese. E avrà la libera scelta di decidere se fare la circonvallazione anche al ritorno o passare per il (bel) centro del paese.

L’altro versante frignanese che in questi giorni fa parlare di sé, è sul lato opposto, Fanano per l’esattezza. Sono infatti stati annunciati nuovi lavori al Palaghiaccio, che sarà sempre più polivalente e si doterà di pannelli di copertura sui due lati, onde evitare che le correnti calde primaverili facciano sciogliere il ghiaccio, e per aumentare l’efficienza energetica.

Ci preme dire, dato che nei giorni scorsi abbiamo auspicato una struttura più “frignanese” per quello che riguarda la piscina di Pavullo (cioè un centro nuoto di riferimento per tutta l’area), che non dispiacerebbe se anche il Palaghiaccio fosse oggetto di un’attenzione più comunitaria. Dato che lo sci negli ultima anni è legato a una certa schizofrenia del meteo, investire sul ghiaccio non sarebbe un brutto affare, non solo per dare un’alternativa ai turisti. Perché è molto bello che si organizzino manifestazioni come il “GalAppennino dell’Epifania” o “Pattiniamo per voi”, tuttavia sarebbe ancora più bello se, magari col supporto delle scuole, si investisse su queste attività sportive come il pattinaggio artistico o l’hockey su ghiaccio. Perché chi fa questi sport nel Frignano, per arrivare ad alti livelli è costretto, tanto per cambiare, a migrare, in primis per questioni di formazione atletica. Se davvero l’impianto di Fanano è una struttura unica a livello regionale, è bene che anche questa non finisca col campare solo di rendita e di qualche bell’evento per darsi spolvero, ma che diventi una risorsa per il territorio, per avviare giovani alla carriera sportiva nelle discipline legate al ghiaccio. Si lavorerebbe così su due filoni: quello turistico, magari gemellando la locale squadra di hockey con quelle del triveneto, o facendo scambi con le scuole di pattinaggio; e quello economico. Perché investire risorse nello sport è, per l’appunto, un investimento. Che se ben fatto può avere ottimi ritorni economici per tutto il territorio.

Stefano Bonacorsi


Stefano Bonacorsi
Stefano Bonacorsi

Modenese nel senso di montanaro, laureato in giurisprudenza, imprenditore artigiano, corrispondente, blogger e, più raramente, performer. Di fede cristiana, mi piace dire che sono ..   Continua >>


 

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