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Ci sono ponti come il fu Morandi, che per imperizia non superano il mezzo secolo. Altri sono in piedi dal 1522 e ancora resistono, ma hanno un serio bisogno di manutenzione. E’ il caso del ponte di Olina, storico ponte medievale sullo Scoltenna al confine tra i comuni di Montecreto e Pavullo. Di recente un gruppo di abitanti del paese di Olina ha lanciato una petizione, che ha coinvolto 600 persone (molte di più rispetto a chi abita i paese) allo scopo di sollecitare un serio restauro della struttura, sulla quale fino a poco tempo fa sono transitati anche mezzi pesanti come i trattori prima che, dal 14 febbraio ne venisse chiuso il transito con un’ordinanza da parte delle rispettive amministrazioni.
E’ notizia dei giorni scorsi che la raccolta firme abbia sollecitato i primi effetti sperati.
Luciana Serri, consigliere regionale in quota PD ha infatti depositato una interrogazione alla giunta regionale per comprendere se le autorità competenti siano a conoscenza dello stato di salute dello storico ponte.
Dal canto loro i comuni interessati si sono mobilitati presso la Sovrintendenza ai beni culturali di Bologna per ottenere i fondi necessari per procedere con gli interventi alla struttura.
Di certo non c’è il pericolo di crollo, come ha dichiarato Silvio Leoni, collaboratore di Italia Nostra, del resto il ponte è in piedi da quasi cinque secoli, tuttavia l’incuria non va sottovalutata. Per mantenere lo storico manufatto, occorrerebbe un ponte alternativo, di modo da lasciare il transito solo a pedoni e a mezzi leggeri come biciclette e ciclomotori. E in quella direzione è andata una mozione presentata mesi fa, al consiglio comunale di Pavullo, da parte dei consiglieri Catani e Venturelli, di dar corso a dove valutazioni di natura tecnica e progettuale per un percorso alternativo allo storico ponte. La mozione è stata poi approvata e si sta cercando di dare un seguito. L’interesse per lo storico ponte è vivo così come lo è, nonostante gli acciacchi, il ponte stesso.
C’è da augurarsi che questo movimento comune di cittadini e istituzioni, sia di buon auspicio e di esempio per il futuro dell’Appennino.
Stefano Bonacorsi
Stefano Bonacorsi
Modenese nel senso di montanaro, laureato in giurisprudenza, imprenditore artigiano, corrispondente, blogger e, più raramente, performer. Di fede cristiana, mi piace dire che sono .. Continua >>