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'Lei è Anna De Prisco, madre di Giordano Visconti deceduto sotto il crollo di un edificio industriale a Medolla durante l’evento sismico del 29 maggio, in cui persero la vita insieme a lui altri tre colleghi mentre si trovavano al lavoro. Una madre di 72 anni indomita che con coraggio da anni porta avanti una forte ma dignitosa protesta volta a scoprire le verità non emerse – e neppure indagate ed investigate dall’Autorità Giudiziaria – sino ad oggi; verità che oltre la perdita del figlio Giordano, riguardano anche tutte le vittime di quel triste 29 maggio 2012. Anna De Prisco si è recata martedì mattina presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Modena a depositare due corposi e documentati atti: una denuncia-querela unitamente all’istanza in cui si sollecita il procuratore a richiedere la riapertura del processo per omicidio colposo inerente la morte di alcuni lavoratori – fra cui, appunto, il figlio Giordano Visconti – deceduti a causa del crollo del capannone industriale conseguente alla scossa sismica: morti che, secondo gli atti, avrebbero potuto essere evitate.
Istanza e denuncia presentati sulla base di una nuova e più tecnica valutazione giuridica dei fatti nonché su innovativi elementi probatori acquisiti di recente'.
A parlare è Antonino Spica, consigliere comunale “Civica La Bastìa” di Bastiglia.
Sotto accusa in particolare il ruolo dei componenti del Servizio Nazionale e Regionale della Protezione Civile, quali, ad esempio, la Commissione Grandi Rischi – Settore Rischio Sismico e la Regione Emilia Romagna. Nella redazione e deposito degli atti in Procura, Anna De Prisco è assistita in particolare dall’avvocato Antonio Giardina del Foro di Barcellona (ME) che ha ora affiancato l’avvocato Patrizio Guarino del Foro di Napoli, già nominato in precedenza, nei procedimenti penali per omicidio colposo. 'I legali hanno incentrato la denuncia-querela e l’istanza sull’accertamento delle condotte tenute dai componenti del Servizio nazionale e regionale della protezione civile, le cui incongruenze e lacune sono state fra l’altro denunciate nei numerosi interventi pubblici del professor Enzo Boschi e dai miei diversi rsposti alla Procura della Repubblica proprio sui fatti del 2012.
Sono fiducioso nel lavoro svolto dagli Avvocati ed è auspicabile la riapertura del Processo che dovrà portare a pene esemplari nell’interesse di tutti, territorio che merita rispetto e familiari delle vittime che attendono una giusta giustizia. Diversamente questo Paese Italia non avrà alcun futuro in prevenzione e sicurezza” - chiude Spica.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>