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Cooperative: lo strumento dell'Onu per la globalizzazione

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L'Onorevole Paolo Cristoni, con Mauro Veronesi, richiama il riconoscimento dell'Unesco ai principi della cooperazione come patrimonio dell'Umanità. 'Ora spetta al nostro paese riconoscerne il valore ed un modello per il futuro'


Cooperative: lo strumento dell'Onu per la globalizzazione
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L'importanza dei principi cooperativi ha ottenuto un riconoscimento 'definitivo' dalla organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione la scienza e la cultura (Unesco).

Le cooperative (e nessun'altra forma giuridica di impresa), sono state aggiunte alla lista del patrimonio culturale intangibile dell'umanità.  L'Unesco riconosce che l'esperienza umana 'non è definita solo dai luoghi e dai monumenti, ma pure dalle tradizioni delle pratiche di vita esistenti.

Ogni stato, quindi, può richiedere all'Unesco di inserire nella lista citata, ad esempio, il movimento Cooperativo. Si, la Germania lo ha fatto, ottenendone il riconoscimento. L'Italia ancora no. Perché?

La risposta può essere molto articolata e la rimandiamo ad un prossimo approfondimento. Qui vogliamo ricordare che il 1° luglio 2017 è stata la XXIII giornata ONU delle cooperative ed il messaggio dell'ICA (International Co-operativ Alliance), per questa occasione  esalta giustamente i principi della società cooperativa ponendo attenzione al settimo: impegno verso la comunità.



Trattasi di un principio quasi sconosciuto tra i soci stessi di una cooperativa e totalmente sconosciuto alla cittadinanza , anche la più colta o ritenuta tale. La cooperativa, quindi, deve impegnarsi nel sostenere lo sviluppo delle comunità in cui opera (no alle delocalizzazione speculative così diffuse delle grandi e medie imprese private), interessando e utilizzandosi e/o utilizzando le risorse del territorio in cui opera e sostenendole (ovviamente nell'ambito delle sue possibilità), le iniziative socio culturale promosse.  

In altre occasioni abbiamo ricordato la nascita dei movimenti cooperativi e le persone che ne caratterizzarono e ne sostenerono la formazione, lo sviluppo ed anche gli successi (spesso dovuti ad ostacoli volutamente creati dagli avversari). I reggiani Prampolini e Ruini,  il molinellese Massarenti e tanti altri ne svilupparono la filosofia imprenditoriale, come vero e proprio contenuto politico ed anche partitico.  


La non discriminazione di genere, sociale , razziale , politica e religiosa nella formazione del corpo sociale della società cooperativa , accanto l'intervento operativo laddove il 'privato' e la 'società di capitale' non si attiva (per carenza di possibilità di lucrare),  per fare fronte in bisogni della popolazione meno abbiente, costituiscono e costituiranno anche in futuro i capisaldi aziendali della iniziativa imprenditoriale cooperativa.

Il messaggio dell'ICA evidenzia come la 'disuguaglianza dei redditi' stia aumentando in tutto il mondo ed indica il 'modello cooperativo', come primo strumento da applicare per combattere il fenomeno perseguendo una maggiore distribuzione della ricchezza.  Già oggi laddove la povertà attanaglia le popolazioni, milioni di persone, organizzate in cooperative, trovano la possibilità di sopravvivere partecipare al controllo ed allo sviluppo delle loro imprese.
L'ONU indica la strada maestra per affrontare la globalizzazione in corso: l'insieme dei valori come quelli del Movimento Cooperativo.

Da cooperatori attivi sappiamo che ogni settore della vita la concretizzazione dei 'principi' viaggia sulle gambe delle persone, con le loro conseguenti responsabilità. Di certo, accadimenti di malaffare,  oltre che di male gestione imprenditoriale, hanno offuscato il Movimento Cooperativo, ma non i 'principi' e la passione che oltre 250 milioni di soci mantengono intatta'

Paolo Cristoni 
Mauro Veronesi


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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