'Il Consiglio chiuso e la democrazia insindacabile di Fabio Poggi'

Lettera di Andrea De Pietri, ex assessore e consigliere comunale a Modena sulle parole del Presidente del Consiglio Comunale
'Che tempra di democratico questo presidente del Consiglio Comunale Fabio Poggi! Dopo avere deciso di svolgere il Consiglio Comunale alla ex-chiesa San Carlo per garantire il distanziamento dei consiglieri e non in un luogo più capace per garantire almeno ad alcuni cittadini di assistervi, diritto previsto dalla legge, ha risposto piccato: “Ogni interpretazione differente su questa (mia) decisione è assolutamente pretestuosa” Punto!
Non contento di tanta perentorietà, ha giustificato la sua insindacabile decisione col divieto di assembramento. Non lo sfiora che fuori dal San Carlo la stessa Questura avesse permesso una manifestazione fino a cento persone, a condizione stessero distanziate. Cittadini che, guarda caso, protestavano per le scelte che porteranno alla progressiva privatizzazione dei nidi comunali che si stava in quel momento votando. Poggi non ha nemmeno preso in esame la proposta di svolgere il Consiglio Comunale in un luogo più capace, ad esempio, all’ex Palasport di fianco alla stazione autocorriere, che essendo molto grande ed anche dotato di tribune avrebbe permesso un agevole distanziamento dei consiglieri e simbolicamente di almeno una decina di cittadini. I simboli, caro Poggi, hanno un significato.
No, il nostro impavido Presidente arriva ad ammonire che “ogni interpretazione differente dalla sua è assolutamente pretestuosa”.
Presidente Poggi, le ricordo che il suo non è un ruolo di assecondamento delle volontà del Sindaco, al quale forse disturberebbe vedere la protesta ma di garanzia verso l'intero Consiglio comunale e di tutti i cittadini.
Ho il massimo rispetto per l’istituzione Consiglio Comunale, del quale ho avuto l’onore di fare parte per vent’anni e mi piange il cuore constatare che oggi sia affidato a simili mani.
Andrea De Pietri
Consigliere ed assessore comunale di Modena per vent’anni

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