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Abbiamo inviato un esposto alla Commissione UE sulla concorrenza per chiedere di aprire una finestra ed avviare una procedura di valutazione, controllo e di indagine preliminare in merito al modo con cui si è proceduto e si sta procedendo per realizzare l’autostrada Cispadana.
Fin dall’aggiudicazione della gara al gruppo capitanato da Autobrennero SpA, la società mista Autostrada regionale Cispadana (ARC), si sarebbe dovuto riflettere sulla regolarità della procedura, dal momento che concorrente era una sola società, la Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A., socia della stessa Autobrennero. Viene naturale supporre che ci fossero tutti i presupposti per una concordata strategia per perseguire obiettivi condivisi e alterare gli esiti della gara stessa, attraverso una intesa restrittiva della concorrenza.
Dal momento poi che Autobrennero e Governo stanno facendo i salti mortali per poter vedere rinnovata la concessione alla società della autostrada del Brennero, l’A22, prendendo solenni impegni per rendere pubblica Autobrennero stessa, condizione sine qua non per poterlo fare in house, cioè senza gara europea, e che tale pubblicizzazione renderà il 51% di Autobrennero dentro la società ARC pubblico, il rischio di impresa sarà prevalente sugli enti pubblici soci, a tutto vantaggio dei soci privati. Ci si chiede e si chiede se questo possa o meno configurare l’ipotesi di una alterazione della concorrenza e del mercato.
Un altro aspetto importante riteniamo sia che nell’ipotesi realizzata di Autobrennero completamente pubblica e con l’impegno della Regione Emilia Romagna di mettere, al momento, 179,7 milioni di euro per la costruzione dell’autostrada Cispadana, questa verrebbe realizzata con prevalenza di capitale pubblico, sconfessando la ragion stessa dell’essere della gara di Project Financing, dove è il capitale privato che si assume l’impegno ed il rischio di impresa, almeno per una quota superiore alla metà.
Soldi pubblici, prevalenti, per costruire la Cispadana, che esulano ed aggirano il Patto di stabilità interno e che si prefigurano come aiuti di Stato.
Carlo Valmori
Redazione Pressa
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