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Gentilissimo direttore del giornale La Pressa,
Le scrivo perché nelle ultime settimane mi è capitato più volte di leggere articoli sulla sua testa giornalistica riguardanti il punto nascite di Pavullo nel Frignano.
Molte volte a tal riguardo non ho letto semplicemente la cronaca dei fatti, bensì opinioni, più o meno condivisibili, anche dei suoi stessi giornalisti circa i fatti di questo ultimo periodo.
Ritenere infondate le dichiarazioni circa la pericolosità del punto nascite in oggetto, senza avere una minima idea di quello che vi è scritto nelle relazioni tecniche stilate a tal riguardo, e dare voce a mamme che 'si sono trovate bene' in quel reparto mi sembra davvero assurdo.
Credo che una testata di elevato livello come la sua dovrebbe essere imparziale.
Mi creda, purtroppo, pericoloso quel punto nascite lo è stato tante volte.
In caso di complicazioni, che fisiologicamente si hanno per un 10% dei neonati, difficilmente si trovano le competenze necessarie.
Le assicuro che le dichiarazioni fatte dall'Usl circa la pericolosità, purtroppo, sono fondate e non certamente un giochetto politico.
Aggiungo che le persone che sono state 'scottate' quasi mai sono in prima fila a far sentire la propria opinione.
Ritengo che sarebbe opportuno, piuttosto, puntare l'attenzione su di una riqualificazione di questo punto nascite in quanto serve un territorio veramente ampio. Una riqualificazione vera con personale di elevato livello ed esperienza tra ginecologi e neonatologi.
Una riqualificazione per riportare questo reparto allo splendore di un tempo.
Spero che la mia critica possa essere costruttiva.
La ringrazio dell'attenzione,
Cordiali saluti.
Michela Migliori
LA RISPOSTA
Grazie mille a lei del suo contributo. Il punto è proprio questo: la volontà politica ad oggi è quella di chiudere il Punto nascite di Pavullo e non di riqualificarlo, se - come afferma l'Ausl - è pericoloso. Aggiungo un, inutile, dato anagrafico: in quell'ospedale ci sono nato e concordo con lei sulla necessità di mantenerlo aperto vista l'ampiezza del territorio che serve.
Grazie ancora
Giuseppe Leonelli