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Scuola malata. E il Green Pass non c'entra

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La scuola pubblica è affetta da malanni vecchi e nuovi la cui unica cura doveva arrivare proprio da quella Politica che si è preoccupata di ben altro


Scuola malata. E il Green Pass non c'entra
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Gentile Direttore,
in questi giorni in cui la scuola ha ripreso le sue attività si sta molto discutendo sull'obbligo del Green Pass per gli insegnanti. Con alcune eccezioni, come è nello stile italico. Per alcuni Istituti di istruzione secondaria vale a dire per gli Its (Istituti tecnici superiori) e Iefp (Istruzione e Formazione Professionale) operatori delle mense, assistenti all’autonomia e alla comunicazione e di supporto ad alunne ed alunni con disabilità non hanno obbligo della certificazione perchè non sono dipendenti del Ministero dell'Istruzione. C'è poi il nodo dei genitori dei più piccoli che per entrare a scuola non avrebbero obbligo di Green Pass ma che in alcuni Comuni della provincia di Modena invece diventa obbligatorio. Giusto per aggiungere confusione alla confusione. Ma la questione Green Pass rischia di sviare l'attenzione su altri problemi, alcuni ormai ricorrenti e altri di nuova insorgenza, che minano seriamente il regolare andamento scolastico.

Ad oggi l'USP di Modena non ha ancora pubblicato le nomine da GPS di seconda fascia, per esempio. Vale a dire che molte scuole non hanno ancora di fatto l'organico al completo a scuola iniziata. Stesso discorso vale anche per il personale ATA. Ma questo a chi opera nella scuola è cosa cognita. Inoltre, in conseguenza del ritardo dell'espletamento del Concorso STEM 2021 finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado (la cui data di fine lavori era 31 luglio 2021) per le classi di concorso riguardanti Fisica, Matematica e Fisica, Matematica e Scienze, molti docenti di queste materie rischiano di firmare in questi giorni il contratto fino al 31 agosto per poi vedersi licenziare in tronco appena il concorso avrà decretato (in ritardo) il vincitore su quella cattedra.

Infatti l’art. 59 del Decreto n. 73 del 25 Maggio 2021 recita: '... le graduatorie delle suddette procedure sono utilizzate per le immissioni in ruolo relative all’anno scolastico 2021/2022, se approvate, per eventuali oggettive ragioni di ritardo, entro la data del 30 ottobre 2021, con conseguente risoluzione dei contratti di lavoro a tempo determinato nelle more stipulati sui relativi posti vacanti e disponibili'. Il che significa che l'insegnante supplente che ha avuto la sfortuna di firmare il contratto su quella cattedra, viene licenziato per decreto. Non solo è un'evidente ingiustizia nei confronti del lavoratore (che a quel punto difficilmente tornerà in cattedra nell'anno scolastico 2021-2022) ma è anche uno smarcato disinteresse alla continuità didattica (sempre per decreto!). Poi ci sono gli insegnanti (personale aggiuntivo Covid) il cui contratto è in scadenza a fine anno e per i quali pare non siano stati stanziati i fondi per il rinnovo. A tutto questo aggiungiamo che restano le classi pollaio nonostante le rassicurazioni del Ministro Bianchi, che il distanziamento è lasciato al libero arbitrio dei dirigenti scolastici, e che il trasporto pubblico molto probabilmente sarà esattamente come lo scorso anno scolastico.
Temo che concentrarsi solo sulla discussione dell'obbligatorietà del Green Pass non aiuti a comprendere che la scuola pubblica è affetta da malanni vecchi e nuovi la cui unica 'cura' doveva arrivare proprio da quella Politica che si è preoccupata di ben altro. Come, per esempio, di stabilire che la copertura vaccinale per decreto e non per scienza, non dura più 9 mesi ma 12.
Anna Beatrice Borrelli

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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