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Il Comitato Modena Salute e Ambiente, uno dei protagonisti della opposizione al raddoppio dell’inceneritore, ha realizzato per la Pressa un dossier dettagliato che fotografa attraverso le cifre diffuse dal gestore stesso (Hera) la situazione dell’impianto modenese che brucia ogni anno oltre 200mila tonnellate di rifiuti. Un quadro che contribuisce al dibattito sul tema-rifiuti, sulle sue ricadute ambientali ed economiche, e che racconta di come Modena sia diventata negli anni uno dei poli dell’incenerimento in Italia.
Pubblicheremo il dossier in più puntate, il mercoledì e il venerdì. Siamo giunti oggi alla nona puntata.
Si tratta, come già detto, un resoconto effettuato da una delle parti in causa (anche se i dati sono diffusi direttamente da Hera e quindi non smentibili), ovviamente qualora Hera o altri soggetti interessati volessero replicare, La Pressa ospiterà ogni intervento.
PER ORA HERA NON HA VOLUTO COMMENTARE
Un dato apparentemente semplice come l’area da indagare per le ricadute dell'inceneritore è stato soggetto a numerose variazioni in pochi anni.
2003 dicembre SIA, quindi META: Raggio di indagine, prima proposta 4.0 chilometri (si veda la piantina in alto)
2004 15 Ottobre VIA quindi AUSL : Raggio di indagine scende a 2.0 chilometri. A fronte della indicazione raggio 4 km del SIA, la VIA riduce quindi tale area ad un raggio di 2km. Da notare la riduzione del 90% della popolazione impattata, da circa 100.000 a circa 10.000.
2003-2005: Comincia la ricerca su Modena e l’area di indagine cambia ancora, viene adottato un modello matematico di dispersione in atmosfera degli inquinanti. In pratica si passa da un modello “generico” il cerchio centrato sull’impianto, a un modello “analitico” : si va a “vedere” dove effettivamente ricadono le emissioni in base ai venti.
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Ora le persone interessate sono 5000, perché ricade in zone scarsamente abitate (ma ovviamente da tutelare come tutte) il 95% in meno del raggio 4 km.
2006: Dopo qualche anno, nella stessa ricerca su Modena, l’area di indagine cambia di nuovo. Forse perché si è adottato un diverso modello di dispersione in atmosfera. Il numero di persone interessate è circa lo stesso 5000, perché ancora ricade in zone scarsamente abitate (ma ovviamente da tutelare come tutte) il 95% in meno del raggio 4 km. Le zone impattate sono in parte diverse da prima.
2007 Aprile Progetto Moniter: Ritorna il cerchio e il raggio di indagine torna a 4.0 km. Il Progetto Moniter è una ricerca, promossa dalla Regione Emilia Romagna, su salute-inceneritori. Ne riparleremo. Per ora ci interessa sapere che vi partecipa anche la Ausl di Modena e che il raggio di indagine adottato sarà di 4km.
2012 Ausl Modena Progetto AIA, qui adottato il cerchio con raggio 4.5 km! Il progetto AIA è una indagine, sempre dedicata all’inceneritore di Modena, della Ausl. In esso viene adottato un cerchio con raggio di 4.5km. A differenza di quanto prescritto dalla Ausl stessa nella VIA pochi anni prima.
Da queste dati ne ricaviamo :
- Il cerchio con raggio di 4km da indagare sembra uno “standard medio di fatto” per questo tipo di indagini, vedi SIA 2003, Forlì 2006 (raggio 3.5 km), Moniter 2007 (4.0km), Ausl 2012 (4.5km) .
- Troviamo il raggio di indagine 2km solo nella VIA. Tra l’altro le aree defintive adottate saranno ancora diverse e porteranno a una drastica ulteriore riduzione della popolazione da controllare: - 95% rispetto ai 4km.
Ricordiamo che la VIA è la sede “deliberante” del progetto di raddoppio, il suo parere è vincolante. Ogni altro parere, per quanto autorevole, Ordine dei Medici oppure Moniter o altre ricerche, rimane un parere esterno che non vincola l’Ente Autorizzante (Provincia).
Nel pieno rispetto delle scelte e relative motivazioni fatte dai vari Enti in tema di aree di indagine, in generale ci saremmo aspettati l’adozione della massima estensione per l’area di indagine come ulteriore forma di cautela.
Per tutti dubbi da noi espressi su scelte e procedure il Comitato MSA ha posto le domande ai referenti Ausl sul tema. Di nuovo le risposte dateci non ci hanno sosddisfatti e, ci scusiamo, non siamo sicuri di riportarle correttamente ai lettori. Pertanto invitiamo gli eventuali interessati a interpellare direttamente la Ausl, Dipartimento di Salute Pubblica.
Comitato Modena Salute Ambiente