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Oggi 13 marzo si festeggia San Leandro di Siviglia. Leandro nacque a Cartagena da una influente famiglia romana. Suo padre Saveriano, morì ancora giovane e toccò a Leandro aiutare i fratelli minori: Isidoro, Fulgenzia e Fiorentina. Tutti 4 sceglieranno poi la vita religiosa.
In Spagna, all'epoca, regnavano i Visigoti che erano entrati nel 415 col consenso di Roma. Il Regno iberico comprendeva anche il Portogallo ed era diviso tra Spagnoli Cattolici e Visigoti Ariani. Il Re Leovigildo voleva arrivare all'unità religiosa, che per lui significava diventare 'Tutti Ariani'. Il Monaco Leandro invece desiderava convertire gli Ariani al Cattolicesimo, con gli scritti e la predicazione.
Il Santo riuscì pure a portare al Cattolicesimo anche il figlio del Re che si chiamavava Ermenegildo. Leovigildo, infuriato, espulse perciò Leandro dalla Spagna, il quale restò per qualche tempo a Costantinopoli.
Quel soggiorno gli consentì di stringere amicizia con il futuro Papa Gregorio Magno, al quale suggerì di scrivere le famose omelie su Giobbe, 'Moralia in job'. Tornato dall'esilio Leandro venne nominato Vescovo di Siviglia proprio dal Re che lo aveva perseguitato.
Addirittura il Re Leovigildo lo mise accanto al figlio Recaredo come consigliere. Morto il Re, Recaredo salì al trono e incominciò per la Spagna una fase nuova. Nel 589 Leandro convocò il III Concilio di Toledo e il nuovo Re Recaredo si convertì definitivamente al Cattolicesimo. Il fatto aiutò un processo di unità Spirituale in Spagna di cui Leandro fu il maggior artefice. Assieme al fratello Isidoro, Leandro, diverrà maestro di liturgia e di dottrina.
Il Santo morì nel 600 a Siviglia e le sue reliquie sono conservate in una cappella della Cattedrale.
In Spagna San Leandro è venerato come un dottore della Chiesa.
Buon onomastico a chi si chiama Leandro.
Redazione Pressa
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