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Sono 33.700 le persone assistite dalle Ausl dell'Emilia-Romagna per problemi di abuso e dipendenza patologica: un numero aumentato nel tempo, ma con una tendenza alla stabilizzazione negli ultimi anni.
E mentre nel 1991 il 90% delle 7.000 persone in trattamento lo era per dipendenza da eroina, oggi il 65% lo e' per dipendenza da sostanze illegali nel loro complesso; l'eroina e' ancora la principale, ma aumenta la cocaina, che tra i piu' giovani e' il primo tipo di droga assunta. La restante parte degli utenti accede ai servizi per le dipendenze patologiche per problemi legati all'alcol (25%), al tabacco (5%), al gioco d'azzardo (5%). L'eta' media degli assistiti si sta alzando: il 50% ha piu' di 39 anni, popolazione che nel 2006 rappresentava il 20%.
A fornire il quadro delle dipendenze patologiche in Emilia-Romagna e' stato oggi in assemblea legislativa l'assessore alla Sanita', Sergio Venturi, che in un'informativa ai consiglieri ha illustrato le azioni messe in campo dalla Regione, a partire da uno specifico programma regionale, per la prevenzione, la cura e il contrasto alle dipendenze: da sostanze legali, quindi alcol e tabacco, illegali (oppiacei, cocaina, cannabis), oppure dipendenze senza sostanze (gioco d'azzardo patologico). 'Come dicono i numeri, le caratteristiche dei consumi e dei consumatori negli anni sono cambiate e hanno richiesto, da parte nostra, la capacita' di fornire risposte adeguate al cambiamento', ha sottolineato Venturi.
Le strategia di contrasto ed assistenza
'Proprio per far fronte a queste nuove complessita', nel 2016 abbiamo approvato il nuovo 'Programma regionale per le dipendenze patologiche'.
Uno strumento che, oltre a confermare le azioni gia' adottate per la prevenzione, il trattamento delle persone con dipendenza, la riduzione dei rischi correlati all'uso e la riduzione del danno, mette in campo percorsi differenziati per popolazione e tipo di dipendenza. Fondamentale- ha aggiunto l'assessore- e' il lavoro di rete tra le istituzioni e il territorio, che nel tempo abbiamo rafforzato e diversificato, senza mai abbassare la guardia su un problema, quello delle dipendenze, che non guarda in faccia nessuno e negli anni e' aumentato'. Per quanto riguarda l'identikit degli assistiti, si registra una rilevante differenza d'eta' a seconda dell'area problematica: i giocatori e gli alcolisti sono piu' anziani, gli assuntori di droghe illegali sono piu' giovani. In generale, gli assistiti sono poli-assuntori, con la tendenza ad associare l'alcol a tutte le altre sostanze. Tra i nuovi utenti l'eta' media e' piu' bassa e l'accesso avviene in misura significativa per problemi legali (Prefettura, sanzioni alla guida, carcere). Significativa la presenza di non residenti: il 16,2% degli assistiti -con picchi del 25% a Bologna- proviene infatti da altre regioni, e si tratta di studenti universitari, persone in carcere, cittadini non italiani (questi ultimi rappresentano il 12% degli utenti).
La prevenzione
I posti letto accreditati in comunita' terapeutica sono 1.470 e il numero di inserimenti e' stabile: circa 2.500 l'anno. Le azioni di prevenzione dei comportamenti a rischio e riduzione del danno sono svolte, oltre che dai servizi dipendenze patologiche delle Ausl, anche da 29 unita' di strada e strutture a bassa soglia d'accesso, attivate da Ausl e Comuni e gestite dal terzo settore, che contattano annualmente oltre 77.000 persone (anno 2016) nei luoghi del divertimento o in strada (erano circa 53.000 nel 2013) ed effettuano 18.000 etiltest per misurare il tasso alcolemico e dare consigli per dissuadere le persone dalla guida. Sono attivi anche alcuni servizi di consulenza online su temi legati al consumo di sostanze psicoattive, gioco d'azzardo, affettivita' e sessualita'. Inoltre vengono organizzati interventi di promozione di sani stili di vita negli ambienti di lavoro, in collaborazione con i dipartimenti di Sanita' pubblica, corsi info-educativi per guidatori a cui e' stata ritirata la patente per guida sotto l'effetto di alcol e sostanze (complessivamente 3.568 partecipanti ai corsi nel 2015, contro i 2.298 del 2013) e interventi di formazione degli istruttori di scuola guida sugli effetti di alcol e sostanze. Dal 2011 e' in vigore un Protocollo di collaborazione tra Regione e Associazioni di auto-mutuo-aiuto in campo alcologico, esteso anche alle Universita' della regione per collaborazioni in campo formativo.