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Perchè la guerra nello Yemen è ignorata?

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L'assenza di rilevanti cellule dello Stato islamico nello Yemen è un aspetto che può spiegare la mancanza di attenzione nei confronti della guerra yemenita


Perchè la guerra nello Yemen è ignorata?
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Nel suo ultimo numero il settimanale L'Espresso ha fatto una scelta editoriale lodevole. Ha dedicato la copertina e un lungo reportage alla guerra dello Yemen, conflitto che da quattro anni e mezzo devasta quello che già era il paese più povero del Medio Oriente.

Così facendo il settimanale diretto da Marco Damilano punta a far conoscere all'opinione pubblica italiana una guerra terrificante che è stata troppo a lungo ignorata dai mezzi d'informazione. Tra le altre riviste italiane si segnala che nell'aprile 2018 il settimanale Internazionale dedicò una copertina a questa guerra.

Nel suo reportage L'Espresso si concentra soprattutto sulle conseguenze umanitarie di una guerra i cui effetti si fanno sentire soprattutto sui civili, in particolar modo sui bambini, costretti a patire la fame e la malnutrizione. Le Nazioni Unite hanno più volte riferito che quanto sta accadendo nello Yemen rappresenta “la più grave crisi umanitaria al mondo”.

Al di là delle migliaia di vittime causate dagli strumenti di guerra, come mine e bombardamenti indiscriminati, il conflitto dello Yemen si caratterizza soprattuto per le sofferenze causate da carestia e malattie – tra le quali il colera – conseguenze della guerra.

Secondo un rapporto di Save the Children pubblicato nell'ottobre 2018, dall'inizio della guerra (marzo 2015) nello Yemen sarebbero morti di fame 85 mila bambini. In un rapporto reso noto lo scorso aprile e commissionato dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) si legge che, se la guerra terminasse alla fine di quest'anno, il numero di morti sarebbe 233 mila, di cui 102 mila morti a causa dei combattimenti e 131 mila morti a causa di fame e malattie.

L'elevato numero di morti non dovuto ai combattimenti dipende dalla mancanza di beni essenziali – tra i quali l'acqua potabile - medicine e servizi sanitari.

Le infrastrutture sanitarie, già insufficienti e fatiscenti prima della guerra essendo lo Yemen il paese più povero del Medio Oriente, sono state in buona parte distrutte dalla furia degli scontri armati.

Ora, considerando la brutalità, la distruttività e le implicazioni umanitarie della guerra dello Yemen, non si può fare a meno di chiedersi come mai questa guerra, dopo quattro anni e mezzo, sia ancora così ignorata.

Si possono avanzare diverse ipotesi. Innanzitutto in questa guerra sono coinvolti, più o meno direttamente, diversi paesi occidentali. Soprattutto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, paesi amici dell'Occidente da tanto tempo, sono pesantemente coinvolti. I sauditi, eseguendo bombardamenti indiscriminati che non distinguono i bersagli militari da quelli civili, hanno ucciso diverse migliaia di civili yemeniti. E le armi con cui eseguono queste operazioni militari spesso e volentieri sono di produzione occidentale. L'Italia è uno dei tanti paesi occidentali che vende armi a Riad ed Abu Dhabi. Gli Stati Uniti, invece, sono coinvolti in questa guerra anche dal punto di vista operativo.

In sostanza, mentre in Siria chi fa strage di civili è il presidente Bashar al-Assad supportato dai russi – cioè nemici dell'Occidente – nello Yemen a massacrare i civili con le bombe sono gli amici dell'Occidente. Amici molto ricchi di petrolio e di denaro con cui investono in Occidente e comprano armi per i loro eserciti. Alcuni Stati occidentali – Stati Uniti, Regno Unito e Francia per essere precisi – hanno sferrato attacchi punitivi contro al-Assad per aver massacrato i civili siriani con i gas. Ovviamente nessuno a Washington, Londra, Parigi o in qualsiasi altra capitale occidentale pensa di bombardare Riad per punizione. Questo perché l'Arabia Saudita è alleata dell'Occidente. Le relazioni tra Stati infatti non si basano su una dicotomia tra buoni e cattivi ma su una tra amici e nemici.

Il silenzio attorno allo Yemen può anche avere a che fare col fatto che, a differenza della Siria, le potenze non sono così coinvolte. Russia, Turchia e Israele non ci sono. Gli Stati Uniti non schierano truppe sul campo. I miliziani di Hezbollah non sono intervenuti. Francia e Regno Unito non hanno eseguito attacchi aerei. Tuttavia la guerra dello Yemen è cruciale per gli equilibri mediorientali. Infatti, i sauditi sono intervenuti massicciamente per evitare l'affermazione di Ansar Allah – i cosiddetti Houthi, partito-milizia sciita zaidita sostenuto dall'Iran – al loro confine. Riad percepisce gli Houthi come una quinta colonna iraniana che minaccia la sicurezza nazionale, infatti questi ultimi hanno più volte colpito il territorio saudita con missili e droni.

In sostanza i sauditi sono intervenuti per tutelare la propria sicurezza nazionale e per bloccare l'espansione dell'influenza iraniana in Arabia.

Sebbene certe potenze non vi siano coinvolte, nello Yemen si gioca quella rivalità tra Arabia Saudita ed Iran che nelle ultime settimane ha rischiato di degenerare in guerra aperta. Si può affermare che il conflitto yemenita ha incrementato la tensione tra Riad e Teheran.

A differenza della guerra di Siria e della guerra in Iraq contro lo Stato islamico (Is), la guerra dello Yemen non ha prodotto un'ondata oceanica di profughi verso l'Europa. La crisi migratoria del 2015-2016 ha portato le guerre del Medio Oriente al centro dell'attenzione europea. Tra queste guerre non vi era però quella dello Yemen. Data la sua remota posizione geografica, situato all'estremità sud-occidentale dell'Arabia, lo Yemen è lontano dalle rotte migratorie terrestri che portano verso l'Europa.

In conclusione, si può notare che lo Stato islamico non è attivo nello Yemen. Questa organizzazione, che nel corso di questo decennio ha terrorizzato anche l'Europa, ha prosperato nel vuoto di potere creatosi a cavallo tra Siria ed Iraq. L'ascesa dell'Is come entità statuale e gli attacchi terroristici da esso condotti hanno portato l'opinione pubblica a focalizzare l'attenzione sulla guerra civile siriana. L'assenza di rilevanti cellule dello Stato islamico nello Yemen è un altro aspetto che può spiegare la mancanza di attenzione nei confronti della guerra yemenita.

I motivi per cui la guerra dello Yemen merita di essere considerata sono diversi – la crisi umanitaria e le ripercussioni sugli equilibri tra Arabia Saudita ed Iran per esempio – eppure bisogna constatare con frustrazione come questo terribile conflitto continui ad essere ancora ignorato.


Massimiliano Palladini

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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