Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Oggi c'è un'Ucraina libera e democratica, la sfida è combattere perché sia sempre così. Cerchiamo di sostenerli il più possibile, anche rompendo tabù, come i 1.000 milioni stanziati dal Fondo europeo per le armi, e con forti sanzioni economiche. Stiamo facendo il possibile senza aggravare il conflitto. La Russia è una potenza nucleare e sappiamo bene che se questo conflitto si trasforma in Nato contro la Russia, cadremo nella terza guerra mondiale'. A usare queste parole in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Pais è il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Una intervista rilasciata sabato anche a Repubblica, ma che il giornale spagnolo declina con toni più netti.
'L'Unione Europea non è in guerra con la Russia. Sosteniamo l'Ucraina con mezzi militari, umanitari e finanziari. Putin sta perdendo la battaglia della comunicazione.
Volevo mostrare un conflitto latente tra la Russia e l'Unione Europea e la Nato. Nell'area del Pacifico, in America Latina, in Africa, si comprende sempre più che si tratta di una guerra di Putin, non di una guerra russa contro l'Ucraina. Le bugie, le favole per giustificare la guerra non hanno resistito. Si dice spesso che le democrazie sono deboli di fronte alla propaganda, ma le democrazie europee e i nostri partner hanno aperto gli occhi del mondo sulle vere ragioni di questa guerra'.
'La Cina è in una posizione di mezzo: non è un sostegno incondizionato alla Russia, né un pieno sostegno all'Ucraina - ha aggiunto Michel -. Anche se non sbagliamoci: sarebbe un errore per gli europei scartarsi. Quello che sta succedendo è un problema globale, ma è prima di tutto una questione di europei. La posta in gioco è la situazione in Europa. Non possiamo subappaltare questa faccenda, ieri agli Stati Uniti, o domani a un altro'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>