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Quando pensiamo alla guerra in Medio Oriente il primo luogo che balza in mente è la Siria, da quasi un decennio campo di battaglia di una terribile guerra civile che vede coinvolte tutte le potenze regionali e due grandi potenze mondiali. In secondo luogo potremmo pensare alla Palestina, attraversata da cicliche escalation di violenza che vedono fronteggiarsi Israele e Hamas nella striscia di Gaza.
Quando si parla di guerra in Medio Oriente in pochi però pensano allo Yemen.
Lo Yemen è un paese situato all'estremità sud-occidentale della penisola arabica, dirimpetto al corno d'Africa. Da oltre quattro anni è sconvolto da una guerra civile che vede la partecipazione – su fronti contrapposti ovviamente – dell'Arabia Saudita, in modo diretto, e dell'Iran, in modo indiretto. Già paese più povero del Medio Oriente prima dello scoppio della guerra, il conflitto ha fatto sprofondare lo Yemen nell'abisso, generando quella che le Nazioni Unite hanno più volte definito “la più grave crisi umanitaria al mondo”.
Per avere consapevolezza della gravità di quanto sta accadendo nello Yemen bisogna citare alcuni rapporti che sono stati redatti nel tentativo di quantificare gli immensi danni prodotti dalla guerra.
Lo scorso aprile un rapporto commissionato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) ha delineato un quadro raccapricciante. Secondo tale rapporto, se la guerra finisse nel 2019 i morti sarebbero 233 mila di cui 102 mila morti direttamente in combattimento e 131 mila morti per cause non violente come fame e malattie.
Fame e malattie. Queste sono le piaghe che più di tutte affliggono lo Yemen e i primi a farne le spese, come sempre, sono i bambini. “Si stima che nel paese 3,3 milioni di bambini siano malnutriti, di cui un milione soffre di malnutrizione acuta moderata e oltre 400 mila soffrono di malnutrizione acuta severa.
Save the Children stima che tra l'ottobre 2015 e l'ottobre 2018 siano morti 84 mila bambini a causa di malnutrizione acuta severa” si legge nel rapporto.
I bambini sono indubbiamente le prime vittime della guerra dello Yemen. Se finisse nel 2019, la guerra causerebbe la morte di 140 mila bambini con meno di cinque anni. Di questi il 45 % sarebbe morto a causa della malnutrizione. Alla fame bisogna purtroppo aggiungere anche le malattie. La carenza di acqua potabile e infrastrutture sanitarie – che sono state in buona parte distrutte dai bombardamenti - hanno contribuito allo scoppio della “più grande epidemia di colera della storia documentata”. Dallo scoppio dell'epidemia nell'aprile 2017 si contano “1,3 milioni di casi sospetti e più di 2 600 morti associate” si legge nel rapporto.
Fame e malattie – conseguenze dirette della guerra che stanno colpendo soprattutto i bambini, in particolare la fame – sono le disgrazie che caratterizzano la crisi umanitaria dello Yemen e la stanno rendendo la più grave al mondo.
Secondo un rapporto pubblicato lo scorso mese dall'Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled) - un team di ricercatori e analisti che osservano, studiano e raccolgono dati e informazioni su eventi di violenza politica quali guerre e proteste - la guerra avrebbe causato 91 600 morti violente. Un dato non troppo diverso da quello emerso dal rapporto commissionato dall'Undp secondo cui, se la guerra finisse nel 2019, le morti violente sarebbero 102 mila.
Un altro elemento che caratterizza la guerra dello Yemen è l'assoluta mancanza di tutele per i civili. Innumerevoli bombardamenti indiscriminati hanno colpito centri densamente abitati – tra cui la capitale Sana'a – uccidendo decine di migliaia di civili. Gli aerei della coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti si sono resi protagonisti in numerose occasioni di attacchi contro i civili. I bombardamenti hanno distrutto anche scuole ed infrastrutture sanitarie, contribuendo ad aggravare la crisi umanitaria nel paese.
Nonostante la tragicità della situazione nello Yemen, paese costretto a convivere con uno dei peggiori conflitti dalla fine della guerra fredda, bisogna constatare con rabbia e frustrazione che ciò che accade in quello sperduto angolo di Arabia è quasi totalmente ignorato dai mezzi d'informazione e quindi dall'opinione pubblica.
Massimiliano Palladini
Redazione Pressa
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