Il solo modo per risolvere il problema sarebbe intensificare la raccolta con un aumento di costi evidentemente non sostenibile. Per questo crediamo che non esista alternativa al ritorno dei cassonetti in centro, come a Bologna, le zone con alta concentrazione di abitazioni e di attività commerciali non possono permettersi un modello diverso'. 'Per quanto riguarda la gestione del personale in Commissione è poi emerso come le cooperative sociali non abbiano un vero potere direttivo sui propri addetti. Questo porta a storture nel servizio: dagli autisti dei camioncini che spesso dimenticano i sacchi diligentemente lasciati dai cittadini come richiesto da Hera passando per uno spazzamento con i soffioni elettrici spesso poco attento alle persone presenti: senza direttive stringenti al personale è impossibile immaginare una città pulita e un servizio efficiente. Infine il grande tema della tariffazione puntuale resta un miraggio - chiude Elisa Rossini -. L'unico vero incentivo sarebbe a nostro avviso proprio questo, permettere ai cittadini che adottano comportamenti virtuosi di avere sconti sulla Tari. Invece a Modena di tariffazione puntuale non si parla: non lo fa l'assessorato e non lo fa Hera a dispetto della stessa legge regionale vigente. A nostro avviso da questo punto di vista la soluzione è quella di applicare il modello-Castelfranco con l'introduzione di cassonetti con tessera che misura la differenziata realmente prodotta dal singolo utente, aprendo così la strada a tariffazione puntuale'.
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