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L’entrata in vigore del decreto sicurezza che ha ridotto da 35 a 20 euro l’importo giornaliero riconosciuto dal ministero ed erogato dalle Prefettura a cooperative ed associazioni per l’accoglienza di ognuno dei 1500 richiedenti asilo accolti in provincia di Modena, mette a rischio anche i lavoratori del settore. Nel modenese circa 160, molti giovani, e molti altamente specializzati e formati negli anni. Personale che si occupa delle attività sociali, culturali legate soprattutto all'integrazione degli stranieri. Attività che con il taglio delle risorse portate a livello tale da potere garantire al massimo vitto e alloggio ma nulla più, non potrebbero più essere portate avanti.
Una situazione di incertezza che allarma i sindacati anche dopo la proroga a novembre degli accordi e dei contratti in atto per la gestione dell'accoglienza.
Semplicemente perché lo slittamento di 5 mesi rispetto al 30 giugno, fa al massimo tirare un sospiro di sollievo ma non risolve il problema e non toglie le preoccupazioni. Perché se ci sono realtà di medie dimensioni che si avvalgono di collaboratori e dipendenti assunti formati direttamente, ce ne sono altre di grandi dimensioni come Caleidos di fatto indotte a ricorrere a personale interinale per gestire singoli servizi o picchi di attività, utilizzando lavoratori 'somministrati' attraverso le agenzia interinali
'È positivo che, in accordo con i gestori dei servizi, sia stata concessa una nuova proroga, sia pure temporanea, ma bisogna tenere alta l'attenzione affinche' la riorganizzazione dei servizi di accoglienza e integrazione da parte delle imprese coinvolte sia condotta mantenendo la qualita' e sostenibilita' occupazionale' - hanno commentato oggi le segreteria di Cgil di Modena, Cisl Emilia Centrale e della Uil modenese alla decisione del prefetto della citta' emiliana, Maria Patrizia Paba, di disporre la proroga del servizio per l'accoglienza dei richiedenti asilo attualmente ospitati in provincia di Modenafino al 30 novembre, in attesa della conclusione dei due nuovi bandi di gara europea pubblicati il 21 giugno'.
Una soluzione, quella individuata dalla Prefettura, per la quale i sindacati esprimono 'cauta soddisfazione', auspicando che 'entro il 30 novembre, quando scadra' la proroga, siano trovate soluzioni durature ed equilibrate che tengano conto delle esigenze di tutti, migranti compresi'. Nei giorni scorsi, si legge in una nota congiunta diffusa dalla Cisl, i sindacati confederali modenesi 'avevano incontrato la Prefettura per chiedere chiarimenti sulla situazione, difendere il modello di accoglienza diffusa applicato a Modena dal 2014 e tutelare gli operatori impegnati nella gestione dei migranti'. E su questo tema, puntualizzano, 'e' bene continuare il confronto e dialogo, non solo tra Prefettura e imprese, ma anche con le parti sociali'. Da qui la richiesta, concludono Cgil, Cisl e Uil, di un 'pieno coinvolgimento anche delle istituzioni locali, a partire dal Comune di Modena e dalla Regione Emilia-Romagna'.
Nel video gli interventi di Giada Catanoso, Segreteria FP CGIL Modena ed Alessandro Cambi, Segretario Nidl-CGIL Modena