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'Un sistema di controlli preventivi, una storica sensibilità ai problemi dell'apprendimento e all'insegnamento, e screening capillari'. In estrema sintesi, sono questi, per Paolo Stagi, Responsabile del servizio neuropsichiatria infantile dell’Ausl di Modena, gli elementi che motivano l’aumento delle segnalazioni di disturbi specifici di apprendimento (DSA), che in provincia di Modena hanno raggiunto il 6% della popolazione scolastica.
Una crescita definita 'impetuosa' dallo stesso Ufficio scolastico regionale, che ha condotto una rilevazione sulle segnalazioni di studenti con disturbi specifici di apprendimentonell'anno scolastico appena concluso.
Nel 2018-2019 sono state 29.812 le segnalazioni di Dsa, ovvero quasi il 5% degli alunni iscritti alle scuole di ogni ordine e grado in Emilia-Romagna. A livello provinciale, si va dal picco di Modena (6.736 casi su 105.334 studenti pari al 6,4%) al minimo di Piacenza (1.386 su 37.699 alunni, il 3,7%).
A livello nazionale, gli alunni con Dsa sono il 3,2% del totale, un dato dunque nettamente inferiore a quello emiliano-romagnolo, che secondo l'Ufficio scolastico regionale e' dovuto in particolare al 'ritardo con cui il sistema diagnostico dei Dsa va sviluppandosi in alcune regioni come Campania Calabria e Sicilia', dove gli alunni con disturbi dell'apprendimento sono circa l'1% mentre le percentuali di Lombardia, Piemonte e Liguria sono simili a quelle dell'Emilia-Romagna.
La quota piu' consistente di studenti con Dsa in Emilia-Romagna e' alle superiori (48,3%), che e' anche il grado di scuola con l'aumento maggiore negli ultimi sei anni (da 3.231 a 14.412 alunni, +346%). Per l'Usr si tratta comunque di una 'crescita attesa', per effetto dell'aumento delle segnalazioni negli anni precedenti alle elementari e alle medie.
Abbiamo raggiunto Paolo Stagi presso il suo ufficio nella sede di Modena del servizio di neuropsichiatria Infantile e dell'adolescenza per chiedere e farci spiegare le ragioni dell'aumento costante e considerevole delle segnalazioni per disturbi specifici di apprendimento (Dislessia, disgrafia, discalculia), che a Modena registrano una sorta di boom.
'Non c’è nulla di eccezionale, anzi c’è molto di prevedibile nel dato che vede Modena prima provincia in Regione, che a sua volta è tra le prime in Italia, per numero di segnalazioni. Da anni la Regione Emilia Romagna e Modena, (dove non a caso ha sede anche il centro documentazione Memo), la sensibilità su questi temi è alta. Screening precoci con metodologie standard sempre più affinate e sempre più diffuse nei passaggi fondamentali del percorso scolastico, a partire dalle scuole primarie, ma presto estesi anche alle scuole di infanzia, garantiscono un sistema all'avanguardia in grado di fare emergere con anticipo determinati disturbi'
A Modena questo tipo di disturbo riguarderebbe oltre il 6% della popolazione scolastica generale, a fronte di una media regionale a intorno al 5% e ad un dato nazionale (anche se aggiornato al 2010 da approssimare per eccesso visto che solo in quell'anno venne varata la legge specifica, la 170 del 2010 sui DSA), al 3,2%. Dati percentuali, quello modenese e regionale, spiegabili con alcuni fattori altrettanto specifici.
'Da quella data in poi tutti i servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza di tutta Italia - afferma Stagi - hanno visto raddoppiare triplicare i dati sui disturbi specifici di apprendimento. E non c'è nulla di particolare. Cito il dato epidemiologico che dsm 5 del 2013 che è il sistema di classificazione dei disturbi mentali e comportamentali dell'associazione degli psichiatri americani e che sostanzialmente va in parallelo con qualche piccola differenza con ICD-10 (riferimento dell'organizzazione Mondiale della sanità), che dice che i disturbi specifici dell'apprendimento rappresentano dal 5 al 15% della popolazione scolare. Noi, a Modena, siamo a poco più del 6 per cento, un dato 'in linea'. Poi c'è che in Emilia Romagna abbiamo anche un ottimo sistema informatico, direi il migliore che c'è in Italia, che ci consente di tenere strettamente monitorati questi trend'
L'innalzamento nella richiesta di competenzein tutti i livello scolastici può incidere sulla tendenza al rialzo dei casi registrati?
Si, è un fattore che può incidere, Pensiamo alla difficoltà rappresentata da un esame di maturità di oggi e di ieri
Stefano Versari, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, ha messo in guardia da possibili segnalazioni e diagnosi non corrette o scambiate per altro tipo di disturbo. E' possibile?
'Lo escludo, non c'è possibilità di confondere disturbi specifici da altri fattori legati per esempio al disagio o altre forme di disturbo aspecifico. Gli standard utilizzati a livello internazionale consentono di stabilire con esattezza ciò che è disturbo specifico da ciò che non lo è'
Gianni Galeotti