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Non solo la fornitura di 100.000 pizze surgelate in un centro di prima accoglienza in Polonia ma anche tutto il necessario per cuocerle, e visto che si tratta di un centro di prima accoglienza profughi ciò significa anche quindici forni elettrici e un grande generatore per alimentarli, oltre ai mezzi in cui fare dormire e riposare i volontari attivi, ovvero 5 camper. Per una organizzazione completamente autonoma. E' uno sforzo straordinario e mai sperimentato in condizioni di crisi in un paese straniero quello messo in campo da Italpizza. Straordinario perché per la prima volta a livello privato si sono messe insieme non solo le risorse e i beni dell'azienda ma dalla stessa azienda si è organizzato tutto il sistema di esperienze e competenze maturate da associazioni in campo di protezione civile per renderle disponibili in un contesto di crisi.
E per rendere l'organizzazione degli aiuti sul campo, appunto, completamente autonoma. Visto che la Polonia, dove i volontari modenesi opereranno, non ha richiesto aiuti istituzionali, di Stato, da altri paesi ma solo realtà private, e ciò ha comportato l'impossibilità di fare entrare in campo il dipartimento nazionale di protezione civile ed i singoli gruppi territoriali.
Così Italpizza, attraverso il lavoro di Antonio Montanini, responsabile della missione, si è organizzata mobitando aziende partner (come la Bompani, che fornirà in comodato d'uso i forni), e per la parte logistica, le competenze maturate in campo di protezione civile dall'Anpas Emilia-Romagna, che conterà a propria volta sul supporto della Croce di Blu di Modena.
Questa mattina, nel piazzale di Italpizza è partito insieme alla colonna dei mezzi il primo carico da 25.000 pezzi, anticipata da una cerimonia di ringraziamento e di saluto, con tanto di inno nazionale, la partenza dei mezzi.
Consapevole dell’importanza della partnership con il Terzo Settore, il quale ha confermato di essere una
fonte straordinaria di energie e competenze, Italpizza fin dal primo momento ha agito di concerto con diverse
realtà del territorio: l’ANPAS Emilia Romagna - Coordinamento Protezione Civile che si è occupata della
progettazione del campo e dell’assistenza organizzativa, l’AVPA Croce Blu di Modena che ha fornito un mezzo
e i volontari, l’AVAP Croce Verde di Pavullo che ha messo a disposizione una speciale ambulanza fuoristrada
con equipaggio. Dieci mezzi in tutto, tra cui il primo autotreno Italpizza con le pizze surgelate, i camper, un’ambulanza, un pulmino, un camioncino e un autotreno carico di attrezzature.
Il gruppo di volontari del 1° contingente è composto da una ventina di persone tra lavoratori volontari di
Italpizza e delle aziende partner, volontari della Croce Blu di Modena e della Croce Verde di Pavullo.
Significativo ai fini dell’organizzazione della missione anche il contributo delle aziende partner operative quali
PROTEO Engineering S.r.l., Macchioni S.r.l., AVIVA S.p.A. e la polacca Futura Cargo Sp. z o.o., come quello
delle aziende partner contribuenti quali Bompani S.p.A., Margen S.p.A., INALCA S.p.A., Eurovo S.p.A. e
Baschieri S.r.l.
Le due associazioni di volontariato (Croce Blu Modena e Anpas Emilia-Romagna), erano rappresentate da Lorenzo Della Casa (Responsabile Protezione Civile Emilia-Romagna Anpas), Matteo Manzini (Referente protezione civile Croce Blu Modena), Antonio Montanini (Responsabile della missione - Italpizza), e Andrea Bondioli – Direttore Generale Italpizza
Nel video le loro dichiarazioni insieme alle immagini del ritrovo del convoglio