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'Perchè non costruire il polo GLS nell'Ex Pro-Latte?'

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La proposta è lanciata da Sandra Poppi: 'Cosìsi tutelerebbe l'area verde, il diritto a costruire, e si cancellerebbe la più grande discarica abusiva di Modena'


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'Trovare un accordo tra privati, su input e regia del Comune, per proporre a chi ha il diritto di costruire e vuole costruire nell’unica area verde rimasta nell’area nord della città il nuovo polo logistico GLS, di spostarsi in una delle tante in aree in disuso ed ex industriali da riqualificare della zona. Su tutte quella dell’Ex Pro Latte, un’area ex industriale da 14.000 metri quadrati, abbandonata dalla fine degli '90 ma trasformata nel tempo nella più grande discarica abusiva a cielo aperto di Modena, con rifiuti di ogni tipo. Oggi a pochi metri da un parco pubblico con giochi per bambini e da alloggi residenziali'

E' la proposta rilanciata da Sandra Poppi, già consigliere comunale, esponente WWF e volto noto delle battaglie ambientaliste modenesi.
'Realizzare lo stabilimento anziché nell'area verde che costeggia la tangenziale, in quella dell’ex pro latte, distante poche centinaia di metri, potrebbe risolvere, nel rispetto dei diritti dei privati, due problemi in uno: Evitare di cementificare l’unica area verde rimasta, cancellare il problema ambientale legato all’enorme discarica abusiva e al potenziale rischio ambientale, e allo stesso tempo tutelare a pieno il diritto dei privati, sancito anche da una delibera approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale, a costruire in un area che ha le stesse caratteristiche, anche sul piano logistico, di quella a fianco della tangenziale. Con possibilità di parcheggio, accesso diretto alle grandi direttrici stradale e allo svincolo della tangenziale.

L'area dell'ex Pro-Latte, pericolosa e dimenticata da 20 anni 

Nonostante lo stato dell'area sia stato sempre più al centro delle denunce e delle cronache degli organi di informazione per le centinaia di metri di cumuli di rifiuti presenti a pochi metri da un parco pubblico, da giochi per bambini e dalle residenze che negli anni si sono sviluppati intorno, nessun intervento è stato fatto. Anche recentemente abbiamo rilanciato la questione all'assessore all'urbanistica Anna Maria Vandelli, ma l'unica risposta che ci è stata data è la non risposta che riceviamo da tempo: 'L'area è privata ed i proprietari, anche a livello di società, sono troppi e molti non più reperibili. Nulla da dichiarare'. Tutto fermo. Da notare come l'area nonostante la sua vastita e la sua criticità non è stata nemmeno contemplata nel piano periferie del comune che invece comprende tutta l'area circostante. Come fosse dimenticata, cancellata della mappe, nonostante negli anni '90 fosse contemplata negli stessi piani di riqualificazione antesignani degli attuali come uno  dei fiori all'occhiello della riqualificazione della fascia ferroviaria, una sorta di parco urbano con in mezzo alloggi di pregio attraversati da un ciclabile. Oggi di fronte all'immobilismo che è rimasto tale anche di fronte ad un potenziale rischio ambientale, oltreché di degrado urbanistico, il tema della realizzazione di un nuovo stabilimento nella stessa zona ha riportato l'attenzione proprio su questa sulla quale ci sarebbe bisogno di riqualificare, anche attraverso nuove realizzazioni. 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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