Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Da tempo si discute della necessità di creare le condizioni perché anche nel Sud Italia si faccia impresa in modo sistematico, sia per risollevare le sorti di una parte di economia spesso in sofferenza, sia per dare modo a chi vuole restare nella propria regione di dare vita a un progetto imprenditoriale.
Negli ultimi anni sono nate, per iniziativa del governo, diverse iniziative per favorire l’impresa nel Sud Italia, tra cui troviamo Resto al Sud, un incentivo che offre ottime possibilità di avviare attività imprenditoriali non solo nelle regioni meridionali, ma anche nelle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord con l’iniziativa Resto qui.
Ancora oggi, Resto al Sud rappresenta un'opportunità per molti aspiranti imprenditori e professionisti del Meridione, anche perché include la possibilità di aprire una partita Iva agevolata e in merito segnaliamo che su
regime-forfettario.it, sito tra i più autorevoli in materia, è possibile approfondire gli aspetti più vantaggiosi di questo regime fiscale.
Vediamo dunque come funziona la misura e quante imprese sono nate grazie a Resto al Sud.
Resto al Sud: in 5 anni oltre 14mila imprese
L’iniziativa introdotta nel 2017 ha avuto un indubbio successo. Sono infatti più di 14mila le imprese che hanno potuto godere delle agevolazioni previste da Resto al Sud e oltre 40mila le domande presentate a Invitalia, l’agenzia per lo sviluppo in seno al Ministero dell’Economia, che lo scorso gennaio ha presentato i dati a cinque anni dall’approvazione della misura. La regione che ha ottenuto più agevolazioni è la Campania con 7.042 imprese finanziate; seguono la Sicilia con 2.192 e la Calabria con 1.960 aziende finanziate. La misura ha finanziato in larga parte (quasi il 50%) attività turistico-culturali: buone percentuali anche per le attività manifatturiere (23%) e per i servizi alla persona e all’impresa (20%).
Le oltre 40mila domande e le 14mila imprese finanziate dimostrano il successo dell’impresa, che ha contribuito anche a creare ben 52mila posti di lavoro in più.
Come funziona Resto al Sud
Come accennato, l'iniziativa Resto al Sud, introdotta con il Decreto Legge n. 91 del 20 giugno 2017, prevede incentivi e agevolazioni rivolti a giovani e imprenditori che vogliono avviare nuove attività nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia. La misura è attiva nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Per quanto riguarda invece l’estensione Resto qui, le aree interessate riguardano le zone di Lazio, Marche e Umbriacolpite dai terremoti nel 2016 e 2017 e le isole marine, lagunari e lacustri del Centro Nord, tra cui troviamo Campo nell’Elba, le isole del Lago di Garda, isole del Lago Trasimeno, Ponza e Ventotene.
La misura è destinata alle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni (mentre per le aree colpite dal sisma non ci sono limiti di età) residenti nei territori in cui è attiva la misura; in alternativa, ci si può trasferire entro 60 giorni dall’accettazione della domanda.
Per presentare domanda, è necessario avere un’identità digitale (CIE, SPID, CNS), accedere al portale dedicato e presentare la domanda, firmata digitalmente, con tanto di business plan.
Per ottenere le agevolazioni, non bisogna avere un lavoro a tempo indeterminato, non essere titolari di attività di impresa e non aver beneficiato di altre misure per l’autoimprenditorialità.
Sono diverse le attività finanziabili dalla misura: industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, i servizi a imprese e persone, attività turistiche e commerciali, attività da libero professionista sia in forma individuale che societario.
Rientrano tra le spese ammesse la ristrutturazione o la manutenzione dei beni immobili, l’acquisto di macchinari e impianti, i programmi di informatica, i servizi di comunicazione e tecnologici. La misura finanzia anche il 20% delle spese sostenute per materie prime, di consumo, utenze, affitti, leasing e assicurazione.
Il finanziamento copre il 100% delle spese: il 50% con contributo a fondo perduto, l’altro 50% con finanziamento agevolato e garantito dal Fondo di Garanzie per le PMI.
Una volta presentata la domanda, Invitalia eroga i finanziamenti entro 30 giorni dalla data di ricezione, mentre il finanziamento a saldo è previsto a 60 giorni dopo un sopralluogo necessario a verificare le spese e gli investimenti fatti.
In conclusione
Oltre 14mila imprese nate e 52mila posti di lavoro generati: il successo della misura Resto al Sud è indubbio. La maggior parte delle aziende sono nate in Campania, Sicilia e Calabria, aziende attive nel settore turistico, manifatturiero e dei servizi alla persona e all’impresa. Resto al Sud e la sua estensione Resto qui hanno garantito a molti aspiranti imprenditori i finanziamenti necessari per dare vita al proprio sogno imprenditoriale in una zona storicamente complicata come il Meridione d’Italia.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>