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Dal giornale di bordo del progetto del Sant'Agostino

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Dal sindaco invettive e disappunto non solo verso Italia Nostra, ma anche nei confronti degli Amici del Sant'Agostino


Dal giornale di bordo del progetto del Sant'Agostino
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Venerdì 28 settembre c’è stata una commisione congiunta sul Polo S.Agostino, con l’assessore Cavazza e il direttore della Fondazione cassa Benedetti che hanno illustrato il progresso del progetto culturale, che non solo è ancora poco chiaro, e rispetto alla presentazione della bozza progettuale dello scorso 14 maggio non si registrano sostanziali passi avanti. Si nota maggiore equilibrio, appaiono meno offuscati gli istituti civici rispetto alla passata e accentuata centralità inopportunatamente data al periodo estense attraverso le gallerie.

Il reifrain verte sulle ‘digital humanitaies’  (di seguito DH) l’ingrediente principe che sarà il faro illuminante per la diffusione della conoscenza, dei saperi, che farà da collante fra la storia ,il contempoarneo e ci proietterà nel futuro. Come sarà possibile realizzare queste fantascientifiche mission?
Elementare risponderebbe Sherlock Holmes al fido dr Watson, con l’ausilio dell’ingrediente magico delle DH.

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Il Polo si offre come hub macroregionale digitale ,e dovrà essere collegato via navetta gratuita con l’aeroporto e la stazione di Bologna almeno con 6 corse giornaliere e con almeno 8 nei mesi da aprile e ottobre con Maranello. Il tutto verrà realizzato tramite sponsorizzazioni e grazie all’utilizzo di volontari appositamente istruiti attraversi corsi.

Qua siamo all’apoteosi del fantasy:  ma sarà un sogno o son d’este?

Nulla i due han detto sull’anima del S.Agostino. Sicuramente troppo imbarazzante affrontare il disastro della Fondazione MAV, ancora più imbarazzante dopo la recente conferenza stampa del suo Cda che impostata sulla difensiva , non solo non ha spazzato via polemiche e critiche ,anzi le ha confermato tutte,  note da tempo all’opinione pubblica, a cominciare dal ruolo della direttrice, da un programma poco convincente realizzato con mostre prese in prestito, dalla mancata valorizzazione del personale.

A parte i propositi che poggiano sulla sabbia, sono da ricordare a futura memoria una candida affermazione del direttore Benedetti, alle prese con il bando promosso dalla stessa FCRMO sulle Digital Humanitaies e sul processo di digitalizzazione, ha confessato che occupandosi della materia ha scoperto cosa sono i ‘metadati’, ovvero gli odierni link.

L’altra chicca invece porta la firma dell’assessore alla cultura Cavazza , con la seguente battuta ‘non stiamo pensando solo al mattone ma anche ai neuroni’. Veramente mitico, ricorda molto quel “non siamo qua a pettinare le bambole” .

Poi è subentrata l’assessora Vandelli che ha introdotto una delibera che è stata esaminata nella commisione di martedì 2 ottobre,che sarà senza colpo ferire approvata oggi come un sol uomo dalla maggioranza.

La delibera contiene le osservazioni  “in merito al documento finale della Conferenza dei Servizi per il progetto del Polo Sant’Agostino”,  e la relazione delle controdeduzioni giunte da soltanto due soggetti: Italia Nostra e gli Amici del S.Agostino,  e totalmente rigettate . Perchè non sono entrate nel merito.  Possibile che le due associazioni, di cui è notoria la qualità e la professionalità che le contraddistingue abbiano sbagliato su tutta la linea? Siamo propensi a credere che al contrario le due osservazioni entrano al 100% nel merito. Come pensiamo che il loro rigetto sia un tantino pretestuoso.

Anche il comune cittadino poteva avvalersi di questa opportunità,presentare delle oseervazioni, come poteva farlo anche un gruppo politico. Da ricordare che per le audizioni dell’anno scorso nella conferenza dei servizi a porte chiuse e nel segreto del confessionale si erano presentate, o forse, precettate per l’occasione l’Ordine degli Architetti e Rete Imprese. Un progetto che viene definito di valenza strategica per la città, per la nazione e di respiro internazionale, dove, dichiarato sul piatto c’è un investimento di 120 milioni di euro, e la città che pullula di  associazioni, comitati, enti e ordini vari, intervengono solo due associazioni da tempo vigilanti sul progetto? Di fronte a questo disinteresse si resta perplessi.

Ma l’aspetto assurdo in quanto ‘formalmente non necessaria’ ma molto opportuno in verità basta leggere bene il dispositivo della deliberazione appunto non dovuta, ma presentata come atto di trasparenza, come atto democratico , come atto politico , in quanto il ruolo del consiglio comunale sarebbe,anzi è terminato lo scorso 4 giugno approvando la delibera della ‘variante urbanistica’. Si chiede al consiglio un’ulteriore conferma degli ‘indirizzi politici’ assunti dal primo protocollo di intesa risalente al 2005 ad oggi con la firma della “proposta dell ‘accordo di programma”, per il programma di riqualificazione urbana del Complesso dell’ex Ospedale S.Agostino, documento firmato lo scorso 28 giugno per il Comune da Giuseppe Dieci, dalla Provincia con l’architetto Antonella Manicardi, dalla Fondazione Cassa Modena da Luigi Benedetti e dal Mibact dalla dottoressa Sabrina Magrini.

Perché un ulteriore passaggio definito in più, un atto non dovuto, dove approvando le contreduzioni respinte si confermano gli indirizzi politici assunti nel tempo dai massimi rappresententi degli enti, poi a scendere da dirigenti meno apicali, audire dopo questo passaggio gli osservanti, e nel caso di respingimento della delibera, si ricomincia da capo?

È un atto dovuto? Oppure no? Se non dovuto ma lo si presenta per una maggiore condivisione col consiglio ,il cui ruolo è già da tempo terminato secondo le regole del procedimento semplificato adottato e in corso,perché chiamarlo in causa invitandolo a confermare ancora la stessa cosa,e in caso negativo, il castello edificato del Sant'Agostino crolla. In merito a domanda precisa la Vandelli non ha risposto.

Ma a questo passaggio ha risposto oggi durante il suo intervento il sindaco, molto piccato il suo discorso: questa volta ha espresso le solite invettive e disappunto non solo verso Italia Nostra, ma anche nei confronti degli Amici del Sant'Agostino, per il tenore delle loro osservazioni.

Toni irrispettosi quelli del primo cittadino, che non sono piaciuti a molti consiglieri, tra cui Marco Chincarini, che esprimendo il suo voto contrario, ha detto che al gioco dell’uno al zero, palla al centro, non vuole giocare.  Il consigliere Stella si è detto molto perpelsso, che il suo gruppo era deciso sull’astensione prima dell’intervento del sindaco, poi per senso di responsabilità ma ribadendo le perplessità ha dichiarato l’assenso alla delibera.

Tutto il percorso del S.Agostino, dagli albori è connotato di luci e ombre… di che natura è questo passaggio?

Le minoranze hanno poi chiesto di posticipare la delibera dopo le audizioni, al che, molto sarcasticamente, la presidente della commissione Arletti ha risposto ma siete in minoranza! Come se non fossimo in uno stato di diritto e in democrazia dove le minoranze non possono fare richieste, appunto perché minoranze.

Su un punto specifico delle osservazioni si è soffermato un altro consigliere,chiedendo lumi sulla Soprintendenza, visto che si attende ancora un suo parere in merito al progetto, ha chiesto: se poi alla fine la Soprintendenza approva interventi al Sant'Agostino che non contemplano quelle realizzazioni che sono possibili fare soltanto attraverso l’adozione della variante urbanistica votata dal consiglio, dopo ben nove mesi di conferenza dei servizi ,significa che si è lavorato inutilmente? In merito ha risposto Maria Sergio, puntualizzando che ciò non è possibile,in quanto la Soprintendenza è ormai vincolata, e non può cambiare idea. Vincolo posto dal Segretariato Regionale rappresentato dalla Magrini avendo approvato lo scorso 28 giugno la variante urbanistica attraverso la “proposta dell ‘accordo di programma”, per il programma di riqualificazione urbana del Complesso dell’ex Ospedale Sant'Agostino. Cosa che si era ben guardato di fare l’ex Soprintendente Malnati ,perché il fatto non era di sua competenza, difatti si era limitato ad esprimere solo una compatibilità con il progetto. Prescrivendo per una corretta e finale determinazione le famose indagini stratigrafiche e archeologiche. Che pare siano state realizzate tra luglio e agosto, con quale esito?

Ma nonostante questa prescrizione, la segretaria dell’ufficio periferico del MIBACT Magrini, non ha aspettato la fine dei lavori e la sua risultanza, anzi si è affrettata a firmare... il trappolone del Comune, nella sostanza del documento della “proposta dell ‘accordo di programma”, del 28 giugno. Perché se non fosse ancora chiaro, firmando così in anticipo quel documento ha dato il nulla osta alla variante urbanistica, di fatto avvallando il progetto. Perché è il progetto che determina la variante urbanistica e non il contrario.

La Soprintendenza soltanto con un ‘atto di autotutela’ potrebbe annullare diciamo… la svista in cui è caduta. Riacquistando così la piena autonomia per poter espletare in completa libertà quei dettami di cui è investita, la tutela dei beni già sotto l’egida del codice dei beni culturali siano complessi edilizi architettonici come l’ex Ospedale S.Agostino, che contesti ambientali e paesaggistici. In pratica dovrebbe fare la stessa identica azione che fece proprio l’ex Malnati con l’affair dei chioschi del Parco della Rimembranza. 

Franca Giordano

 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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