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Una affluenza inferiore al 20% in provincia di Modena, di poco superiore a livello nazionale. Mai l'astensione, anche davanti a un referendum, aveva toccato picchi così negativi. Una sconfitta per tutti, non solo per i promotori dei quesiti o per il centrodestra. Una sconfitta di chiunque abbia a cuore quello che resta di Democrazia nel nostro Paese. Tra grotteschi festeggiamenti per la mancata partecipazione popolare a espliciti inviti al non voto (Articolo Uno), il centrosinistra ha dato il peggio di sè. Perchè se è vero che non votare è un modo machiavellico per ottenere un risultato, è anche vero che il messaggio che si consegna al Paese è devastante. Non votate, non scegliete, andate al mare... Se non siete d'accordo con chi ha proposto i quesiti, non indicate democraticamente il vostro 'no', ma chiudete occhi e orecchi che in questo modo non cambia nulla.
Senza calcolare il costo per le casse dello Stato che tutto questo comporta: il referendum di ieri è costato agli italiani circa 400 milioni di euro.
Ma, al di là dei partito, sono soprattutto le istituzioni a dover dare il buon esempio. E così non è stato.
Restando in provincia di Modena, non si può non mettere a confronto la scelta del sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli con quella del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Il primo ha correttamente pubbicato le foto al momento del suo voto. Sobriamente, senza propaganda: 'Rientrato da Sestola, subito al seggio'.
Il secondo ha pubblicato ripetutamente le foto della sua visita negli Stati Uniti, al Summer Fancy Food di New York per promuovere il made in Italy. Bonaccini è partito sabato ed è ancora negli Usa tra palleggi con Del Piero e assaggi di formaggio e prosciutto. Tutto bello, certo, ma ovviamente non ha votato nella sua Campogalliano. E con le immagini statunitensi ha dimostrato di essere orgoglioso della sua scelta.
Un buon esempio al contrario.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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