articoliIl Punto
Voto Modena, al via grandi manovre: Pd ha già scelto Bortolamasi, centrodestra diviso
La Pressa
Al momento le tre gambe della coalizione si stanno muovendo in modo autonomo. I nomi sono quelli di Claudio Malavasi (sostenuto da Forza Italia e da una fetta della Lega), del consigliere Giovanni Bertoldi in quota strettamente leghista e di Luca Negrini, attuale presidente cittadino Fdi
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L'incontro di ieri in Municipio tra il sindaco Giancarlo Muzzarelli e i parlamentari eletti a Modena ha rappresentato in modo plastico l'avvio delle grandi manovre a Modena in vista delle amministrative 2024. Il primo cittadino ha fatto gli onori di casa accogliendo sia i parlamentari della sua area (Guerra, Rando e Vaccari) che quelli della maggioranza di Governo (Barcaiuolo e Dondi), espressione della minoranza a Modena.
Del resto il gap a livello locale tra maggioranza e opposizione è evidente. Il centrosinistra a traino Pd ha già di fatto individuato il proprio candidato sindaco nella figura dell'attuale assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi (nella foto col sindaco Muzzarelli), mentre il centrodestra è ancora in alto mare. Al momento le tre gambe della coalizione si stanno muovendo in modo autonomo.
I nomi che circolano sono quelli di Claudio Malavasi (sostenuto da Forza Italia e da una fetta della Lega), del consigliere Giovanni Bertoldi in quota strettamente leghista e di Luca Negrini, attuale presidente cittadino di Fratelli d'Italia.
Nomi che difficilmente paiono in grado di attrarre su di sè i consensi dell'intera coalizione e - tanto meno - in grado di guardare a un elettorato centrista.
Nonostante il forte traino nazionale le elezioni del 25 settembre hanno infatti dimostrato che Modena la maggioranza di centrosinistra (M5S più Pd) tiene e quindi la speranza del centrodestra per arrivare a un ballottaggio è quella di una spaccatura all'interno nel campo avversario. La principale linea di frattura è quella che divide l'area centrista guidata dalla consigliere regionale Francesca Maletti dalla corrente ex Ds e su questa frizione l'attuale opposizione potrebbe insistere. Magari con un candidato in grado di parlare anche a un elettorale cattolico. Uno scenario che però a poco più di un anno dal voto ancora appare lontano dal realizzarsi.
g.leo.
Redazione Pressa
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