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“Opera strategica di interesse nazionale” (Governo Monti), “un’opera che ci collegherà con l’Europa” (definizione dal 2010), “l’obiettivo della mia legislatura e ci metto la faccia” (Bonaccini nella campagna elettorale del 2014 per le regionali), “opera indispensabile che serve al territorio per ripartire dopo il terremoto” (ottobre 2012), “un’opera strategica su cui non bisogna più perdere tempo” (otto sindaci dell’Area Nord, escluso Finale, nel febbraio 2018).
Si potrebbe continuare all’infinito citando le svariate dichiarazioni che negli anni si sono susseguite sul tema autostradale ed ora all’improvviso il tutto viene talmente derubricato che il Presidente della Regione demanda, da informazioni giornalistiche mai smentite, ai sindaci la scelta sulla tipologia costruttiva. In questi giorni sarà Benatti, sindaco di Mirandola, a tenere i colloqui con gli altri sindaci (quelli della Provincia di Modena? Tutti quelli interessati all’opera?) Di fronte a questo sorgono spontanee alcune domande: chi ha conferito ufficialmente l’incarico a Benatti? Con quale potere decisionale? Con quali criteri tecnici sul tipo di opera? Con quali limiti finanziari?
Benatti incontrerà anche il sindaco di Novi al quale sottoporrà quali proposte (o quali ricatti) per indolcire l’amara pillola della bretella autostradale?: la promessa di un Parco tematico in corrispondenza del Caseificio razionale Novese ? Ricordare al Sindaco di Novi che a finanziare il progetto di via Bosco è quella Autobrennero SPA che si è resa disponibile a finanziare (con soldi nostri) la “bretella autostradale” (altro non è che il primo stralcio dell’autostrada Cispadana) dalla A22 a Mirandola?
A ben vedere il tutto nasce ancora una volta nella più totale confusione dei ruoli e delle scelte progettuali (vedi anche ultima uscita di Luppi presidente Lapam di Modena) a cominciare dal ruolo del presidente Bonaccini e dall’assessore Donini che a questo punto non si capisce cosa ci stiano a fare al loro posto visto che il futuro di un’opera “strategica per l’Italia” e “indispensabile nell’ambito dei collegamenti europei” (sembra) dovrà essere deciso da alcuni sindaci emiliani.
In questa situazione viene spontaneo suggerire a Benatti di tenere un atteggiamento consono al suo ruolo di sindaco: richiamare alle proprie responsabilità Bonaccini e Donini che non se la possono cavare scaricando il problema sulle istanze presenti sul territorio e suggerirgli di aprire ufficialmente un tavolo di confronto con i rappresentanti istituzionali dei cittadini a livello locale, invitando ad un reale confronto i rappresentanti economici e coinvolgendo anche l’unico soggetto che in tutti questi anni ha visto e indicato, ma rimasto sempre inascoltato, la reale portata e ampiezza del tema trasportistico internazionale in cui si deve inserisce, per forza di cose, la soluzione Cispadana.
Silvano Tagliavini, il Coordinamento cispadano No autostrada
Redazione Pressa
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