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“Una vergogna intollerabile, a fronte della quale è necessario che la Regione Emilia-Romagna si attivi per accertare la responsabilità dell'evidente negligenza che a Pavullo, nel modenese, ha consentito che venissero somministrate a 33 bambini dosi di vaccini Pfizer oltre il termine previsto dopo lo scongelamento”. Lo chiede il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, per il quale “la vicenda, che richiede un approccio a tolleranza zero, è tanto più grave in quanto coinvolge quella parte della popolazione, i bambini, nei confronti dei quali andrebbero riservate sempre le maggiori cautele”.
Il leghista chiede dunque alla Regione di attivarsi “affinché venga utilizzato ogni mezzo per accertare e verificare quanto accaduto”, e “per individuare i responsabili che si sono resi colpevoli di questa negligenza”.
I vaccini in questione sono stati somministrati ai minori, per un errore, dopo le 10 settimane indicate come limite massimo per l'utilizzo successivo allo scongelamento.
La somministrazione – ha confermato l'Ausl - ha interessato in tutto 33 minori, in quattro sedute tra maggio e giugno scorsi. ù
Ricordiamo che sul tema La Pressa attende una risposta dall'Ausl di Modena relativamente alle 10 domande avanzate per offrire massima tranquillità e trasparenza ai cittadini nel proseguio della campagna vaccinale.
Innanzitutto, come è stato possibile inoculare un vaccino non correttamente conservato? Si tratta di errore umano, maturato in che contesto? Quali sono le procedure ordinarie e cosa è andato storto?
In secondo luogo: abbiamo saputo che il vaccino può restare scongelato fino a 10 settimane. Quelli somministrati da quanto era stati scongelati?
In terzo luogo: il vaccino compromesso per la mancata conservazione in modo corretto in quante sessioni è stato inoculato e in quale arco temporale?
In quarto luogo come l'Azienda sanitaria si è accorta dell'errore commesso?
La quinta domanda riguarda i controlli.
Sono stati fatti controlli anche negli altri hub vaccinali della provincia di Modena per avere la certezza che il fatto non si sia ripetuto?
Il sesto quesito riguarda i rischi per la salute dei bambini. Che rischio concreto corrono in termini di salute i bambini ai quali è stato somministrato il vaccino mal conservato? Perchè le analisi sui bambini vengono effettuate all'ospedale Sant'Orsola di Bologna e non a Modena?
E ancora, la settima questione riguarda la possibilità di sapere ora con certezza se la copertura vaccinale è presente o meno sui 33 bambini inoculati col farmaco non correttamente conservato.
L'ottava quesione è di carattere umano. Come hanno reagito le famiglie alla comunicazione dell'Ausl?
La nona è di natura legale: al di là dell'indagine interna all'Azienda, risulta aperta anche una inchiesta da parte della magistratura? Ma su questa certamemente nei prossimi giorni sapremo qualcosa in più.
Infine è giusto sapere se verranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili dell'errore, ovviamente se sono stati individuati.
Nella foto il momento dell'arrivo dei primi vaccini in provincia di Modena a dicembre 2020
Redazione Pressa
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