Lambruscolonga
e-work Spa
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
Lambruscolonga
articoliPolitica

MaTa, venduto come fiore dell'occhiello: l'ennesimo flop di Muzzarelli

La Pressa
Logo LaPressa.it

Per l'ultima arrivata,?una mostra di ultra nicchia, sbarcata al MaTa dopo settimane di imbarazzante vacatio culturale, non è stato neppure previsto il biglietto


MaTa, venduto come fiore dell'occhiello: l'ennesimo flop di Muzzarelli
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Era stato venduto come il fiore all'occhiello in fieri dell'offerta culturale di Modena. Una sorta di centro di gravità permanente per mostre di caratura internazionale, capace di intercettare l'interesse di appassionati di mezzo mondo. E di far arrivare non solo nella città capoluogo frotte di visitatori, veicolando il territorio e le sue eccellenze sui mercati mondiali del turismo. Parliamo del (tristemente) famoso MaTa, l'oggetto uscito dal cilindro di Giancarlo Muzzarelli per fare di Modena una piccola capitale della cultura. Peccato che, fino ad oggi, il MaTa si sia rivelato un clamoroso buco nell'acqua.

Contenitore ospitato alla Manifattura Tabacchi, voluto fortemente dal Sindaco Muzzarelli sull'onda delle iniziative fumose (ma assai onerose) messe in campo in occasione di Expo 2015, costerà ai cittadini modenesi, come noto, 300.000 euro.

Oltre a svariate decine di migliaia di euro di costi gestionali e di servizi di accoglienza. Quest'ultimi assegnati alla cooperativa pigliatutto Mediagroup98, solido punto di riferimento del sistema.

Soldi, quelli dell'affitto, finiti in parte nelle tasche della cordata di costruttori amici del sistema - alcuni dei quali finanziatori della campagna di Muzzarelli del 2014 - , che fino ad alcuni mesi fa erano proprietari al 50% del complesso ristrutturato, ma finito sull'orlo del fallimento e nel quale ricadevano i locali del MaTa.

«Al Mata, in attesa del nuovo Polo culturale all’ex S. Agostino, troveranno spazio eventi culturali di grande respiro […] Il luogo si presta, inoltre, a dare ulteriori opportunità agli istituti culturali che progettano eventi con necessità di spazi adeguati per allestimenti e fruizione, e un'occasione per mettere in campo sinergie e collaborazioni fra enti e istituzioni diverse».

Così recitava l'ottimistico comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale, con cui venne presentato pubblicamente, nel settembre del 2015, il nuovo spazio culturale cittadino in viale Monte Kosica. Che venne inaugurato con la mostra d’arte contemporanea “Il manichino della storia: l'arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”. Evento, questo, confezionato ad hoc, come si ricorderà, da un altro paio di amici del sistema - lo chef stellato Massimo Bottura e il gallerista Sergio Mazzoli - e che non ha lasciato traccia nel panorama degli eventi culturali. Non producendo alcuna risonanza sovralocale e dunque ricadute in termini turistici per il territorio.

Il Manichino della storia” entra invece a pieno titolo nella storia, seppur tragicomica, di questa amministrazione, come l'ennesimo occasione perduta. L'ennesimo insuccesso inanellato da Muzzarelli e dalla sua sgangherata Giunta. Con l'aggravante di esser costato la bellezza di 550.000 euro. Pagati, naturalmente, dai contribuenti modenesi.

Dal Manichino in avanti è stata tutta una discesa. Verso gli inferi. Perché le esposizioni ospitate ed organizzate al MaTa in modo raffazzonato e decontestualizzato rispetto alla prioritaria necessità di mettere in piedi gli “eventi culturali di grande respiro” - richiamati nella stessa pagina di presentazione -, non hanno prodotto nulla. Nessun tangibile risultato in termini di incassi. Ma soprattutto di promozione della città sul piano culturale e turistico.

Per l'ultima arrivata, una mostra di grandissima nicchia, sbarcata al MaTa dopo settimane di imbarazzante “vacatio culturale”, non è stato neppure previsto il pagamento di un biglietto di ingresso. Ciò, a segnalare un disperato tentativo di mettere assieme qualche numero in più rispetto a quelli, esigui, generati dai precedenti eventi.

Quello del MaTa, come abbiamo richiamato nelle scorse settimane, è uno dei più pesanti fiaschi di Giancarlo Muzzarelli. Un flop che va oltre i 500 metri quadri sprecati. E che riguarda tutto il complesso immobiliare da 14 mila metri quadrati, salvato recentemente dal fallimento giudiziario solo perché la Cassa Depositi si è ricomprata quel 50% in mano agli amici del sistema e che invece avrebbe dovuto essere messo sul mercato. È la fine ingloriosa di un progetto atteso da oltre un decennio dopo il conferimento dell'area a Fintecna nel 2002 - quello di riconvertire un complesso immobiliare in disuso - , che è soprattutto il plastico schianto di un sogno accarezzato dal Sistema politico-economico su cui è imperniata la gestione del “potere” a Modena: quello di dare il la, con il recupero di quei primi 14mila metri quadrati, ad una più complessiva ed ambiziosa restituzione alla città di un'intera area ex industriale da svariate decine di migliaia di metri quadrati. Un sogno goffamente incarnato da Giancarlo Muzzarelli, che, come noto, in locali della Manifattura, allora di proprietà anche di alcuni suoi finanziatori (Cmb e Consorzio stabile modenese, che ha tra i suoi soci Costruzioni Generali Due), ha stabilito il quartier generale del suo comitato elettorale nella corsa alla carica di Sindaco. Quartier generale ribattezzato “La Manifattura delle Idee”, proprio a conferma della volontà, da parte di Muzzarelli, di esplicitare un nesso forte tra la sua discesa in campo e il progetto di riconversione e valorizzazione dell'ex Manifattura Tabacchi. Legame che da simbolico è poi divenuto materiale e di dubbia opportunità con l'operazione del MaTa: 300 mila euro di denaro dei modenesi per affittare 500 metri quadrati, vendendo l'idea curiosa di voler trasformare quei locali in un polo culturale di risonanza almeno nazionale. Idea, come detto, fallita miseramente.

Eli Gold


Eli Gold
Eli Gold

Dietro allo pseudonimo 'Eli Gold' un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da 'Eli' ricade solo sul dirett..   Continua >>



e-work Spa

Acof onoranze funebri
Politica - Articoli Recenti
25 aprile, in centro l'antifascismo ..
Lo ha annunciato Valentina Mazzacurati (Lega) sulle frasi, gli slogan e le accuse a Israele ..
26 Aprile 2024 - 00:46
Modena, Anpi: '25 aprile, il tempo ..
Lo ha affermato Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi e vicepresidente ..
25 Aprile 2024 - 15:36
Piero Fassino denunciato per tentato ..
E' stato bloccato al duty free dell'aeroporto di Fiumicino con un profumo nella tasca del ..
25 Aprile 2024 - 09:11
Giovanardi sogna il ritorno del PDL, ..
I Popolari e Liberali accolgono l'invito di Antonio Tajani ad aprire ad alleanze elettorali ..
24 Aprile 2024 - 23:59
Politica - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58