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'Egregio prefetto, le scrivo in quanto lei rappresenta lo Stato Italiano nella massima espressione nella Provincia di sua competenza; apprendo da organi di stampa della volontà espressa da alcuni sindaci italiani, segnatamente quelli di Palermo, Napoli e Firenze ed altri, pur con differenti modalità, di non voler dare esecuzione al cosiddetto “Decreto Salvini” in quanto eccepiscono valutazioni di disumanità, concetto vago e con contorni arbitrari, e di incostituzionalità, valutazione che la nostra Costituzione affida solo ed esclusivamente alla Corte Costituzionale, a questo delegata. Questa iniziativa va diffidata'. E' questo il tono della lettera inviata ai prefetti emiliano romagnoli dal capogruppo di Forza Italia in Regione Emilia Romagna Andrea Galli. Obiettivo della missiva invitare i Prefetti a diffidare i sindaci che intendono boicottare la legge dello Stato definita 'Decreto sicurezza'.
'Altri sindaci hanno posizioni più “caute” come ad esempio il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, che afferma “ .
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il Decreto Salvini a nostro parere viola fondamentali diritti umani e crea le condizioni per aggravare l’insicurezza
” al contempo opportunamente riconosce “ ... in quanto sindaco ed ufficiale di Governo non posso imporre ai funzionari del Comune di violare la Legge in vigore” e, così facendo riconosce esplicitamente l’ovvia superiorità di una Legge nazionale su un Ordinanza sindacale, a differenza di altri sindaci maggiormente “masanielli” come quello di Napoli che, evidentemente dimentico dei suoi trascorsi di Magistrato, invita espressamente alla violazione delle leggi proposte dal Governo, votate dal Parlamento e controfirmate dal Presidente della Repubblica - continua Galli - Fatte queste premesse mi permetto di invitarla alla massima sorveglianza affinchè sindaci della Provincia a Lei affidata non invitino esplicitamente alla violazione della Legge o dissipino denaro pubblico a loro affidato con finalità che certamente non possono essere quelle dell’accoglienza indiscriminata a chi non ha diritto all’assistenza ma, caso mai, ha diritto ad essere aiutato al rimpatrio.
Egregio Prefetto, mi permetto di sottolineare che è evidente che denari pubblici impiegati per finalità non istituzionali ma evidentemente di propaganda politica dovranno essere ristornati alle Casse dei Comuni di appartenenza dagli stessi sindaci che hanno dato dimostrazione di buon cuore con i denari dei cittadini. I sindaci nella loro veste di pubblici ufficiali sono tenuti a rispettare le leggi, non a trovare il modo per aggirarle. La iniziativa messa in campo da alcuni di loro contro il decreto legge rappresenta anche per questo un pericoloso precedente e va fermato sul nascere: non possiamo permetterci che i cittadini pensino che la battaglia politica possa soverchiare le leggi italiane. Sia il volere contribuire economicamente con risorse pubbliche comunali alla gestione della accoglienza, sia l’intraprendere azioni legali ostruzionistiche contro la norma è quindi del tutto inaccettabile. Mi appello quindi al suo ruolo di rappresentante dello Stato per offrire garanzie a tutti i cittadini diffidando i primi cittadini dal boicottare in qualsiasi forma e modo il decreto legge sicurezza votato dal Parlamento italiano e firmato dal presidente della Repubblica'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>